In un precedente post abbiamo visto quali sono stati alcuni dei cavalli più famosi della storia, dal più grande al più pesante, a quello con la criniera più lunga, al più longevo e al più piccolo.
Oggi ci concentreremo soltanto sui cavalli più grandi e pesanti mai esistiti.
Sampson o Mammoth era un cavallo Shire vissuto in Inghilterra, ritenuto probabilmente il più grande e pesante mai esistito in assoluto (da fonti ufficiali), aveva un altezza di 219cm e un peso di 1524kg.
Brooklyn "Brookie" Supreme (1928-1948) era uno stallone purosangue belga considerato uno dei più grandi e pesanti mai esistiti, con i suoi 198cm di altezza e un peso di 1451kg.
King LeGear era un Clydesdale alto 208cm e pesante 1338kg.
Dr.LeGear era un castrone Percheron alto 213cm e con un peso di 1358kg. All'epoca veniva pubblicizzato come il cavallo più grande al mondo e dal valore di 25.000$ (oltre 700.000$ odierni).
Morocco era un cavallo da tiro Percheron-arabo, di proprietà di un allevatore del Cleveland, ed era alto 215cm, pesava 1285kg.
Big Jake (2001-2021) era un cavallo castrone belga vissuto recentemente negli Stati Uniti, entrando nel Guinnes dei primati come il cavallo vivente più alto al mondo con i suoi 210cm e 1200kg di peso.
Goliath è stato un cavallo del Texas anch'esso detentore del record mondiale come il cavallo più grande vivente (nel 2005), con un'altezza di 191cm e un peso di 1134kg.
I cavalli più grandi e pesanti della storia
Pesci più velenosi al mondo
Dopo aver visto quali sono gli animali e gli scorpioni più velenosi al mondo, diamo un’occhiata ai Pesci più velenosi mondo:
Pesce Palla, Tetraodontidae
Considerato il secondo vertebrato più velenoso al mondo, il pesce palla produce una tetrodotoxina che può portare alla parali e persino alla morte.
Nonostante la sua tossicità, è molto diffuso nella cucina giapponese anche se soltanto chef qualificati possono prepararlo. La tossina infatti si trova principalmente nel fegato, ovaie, intestino e pelle del pesce palla. Il tessuto muscolare che ne rimane, possiede dosi molto basse di tossina rendendone possibile l’utilizzo come alimento.
Pesce pietra, Synanceia verrucosa
Considerato negli ultimi anni il pesce più velenoso al mondo, il pesce pietra inietta il suo veleno attraverso una fila di spine presenti sul dorso, che possono essere distesi se si sente minacciato. Il veleno può anche essere espulso involontariamente sotto pressione, ad esempio se il pesce viene calpestato.
Il veleno del pesce pietra provoca dolori lancinanti, gonfiore, morte dei tessuti, paralisi e in alcuni casi la morte.
Pesce scorpione o leone o cobra, Pterois
Fino a pochi anni fa era considerato il pesce più velenoso al mondo.
Questo pesce possiede una serie di spine su alcune parti del corpo, all’interno delle quali si trovano le ghiandole velenifere.
Le punture di queste spine possono provocare dolori lancinanti, gonfiore, e collasso cardiovascolare.
Pastinaca mascherata, Stingray Bluespotted, Neotrygon kuhlii
Considerata la più velenosa di tutte le razze, è uno dei pesci più responsabili di avvelenamento di esseri umani, per via della loro abitudine di nascondersi sul fondale sabbioso venendo quindi spesso calpestate involontariamente.
Scorpioni più velenosi al mondo
Oggi invece vedremo più nel dettaglio la famiglia degli scorpioni, quelli più velonosi al mondo.
Scorpione Giallo, Leiurus quinquestriatus
Lo abbiamo già descritto, ma vale la pena ricordarne le caratteristiche letali:
produce un veleno che si presenta come un cocktail di neurotossine, LD50 di 0.16-0.50mg/Kg. Il suo habitat naturale è il deserto, e include diversi paesi del Nord Africa e Medio Oriente.La sua puntura è molto dolorosa, ma non sempre è letale. Nei casi letali la morte sopraggiunge per edema polmonare.
Indian Red Scorpion, Hottentotta tamulus
Definito dagli esperti il più letale al mondo, lo scorpione rosso indiano è di dimensioni medio-piccole (dai 50 i 90mm) e il tasso di mortalità va dall’8 al 40%.
La sua diffusione geografica comprende l’India, Pakistan, Nepal e Sri Lanka.
Il suo veleno attacca il sistema cardiovascolare e polmonare dell’uomo, causando un edema polmonare che può portare alla morte.
Arabian fat-tailed scorpion, Androctonus crassicauda
Questo scorpione lungo fino a 10cm, produce un potente veleno di neurotossine con indice LD50 di 0.32-0.02mg/kg rendendolo tra i più velenosi al mondo.
Sono diffusi in Nord Africa e Medio Oriente, e sono noti perchè causano diversi decessi umani ogni anno, spingendo diverse aziende farmaceutiche a produrre un antiveleno per trattare gli avvelenamenti subiti da parte di questo scorpione.
Scoperta nuova specie di Squalo Bamboo
Scoperta una nuova specie di squalo bamboo, che va ad aggiungersi alle oltre 400 specie presenti nel mondo, denominata Hemiscyllium halmahera.
Questa nuova specie di squalo è stata identificata dal team di scienziati guidati da Gerald Allen, scoprendola al largo dell’isola di Ternate (Indonesia).
Gli esemplari osservati, non superano i 70cm di lunghezza, e si differenziano dagli altri squali dello stesso genere, per la presenza di macchie scure sulla parte inferiore del mantello (tra l’addome e pinna caudale), una screziatura scura dietro la testa, e circa 25 macchie scure sulla superficie superiore della testa.
Ma la cosa più interessante è che utilizzano le pinne pettorali per camminare sul fondale marino.
Uccisioni record di Rinoceronti nel 2011
Il 2011 verrà ricordato come l’anno più terribile per i Rinoceronti, con 448 esemplari uccisi, più di uno al giorno, secondo le stime ufficiali del WWF.
Il record precedente apparteneva al 2010, quando ne sono stati uccisi 333 di esemplari di Rinoceronte. Nel 2007 furono solo 13 le uccisioni.
Il valore del corno di rinoceronte è salito oltre 40.000£ al chilo, più costoso dell’oro. Nella medicina tradizionale cinese, il corno di rinoceronte viene macinato in polvere e sciolto in acqua bollente, poi viene utilizzato contro la febbre, reumatismi, gotta e altri disturbi.
Sono almeno due le sottospecie di rinoceronte, dichiarate estinte nel corso del 2011: il rinoceronte di Giava (Rhinoceros Sondaicus Annamiticus) e il rinoceronte Nero dell’Africa Occidentale (Diceros Bicornis Longipes).
In Sud Africa sono stati registrati uccisioni record di rinoceronti, nonostante gli sforzi dei Park Rangers, forze di polizia e di difesa arruolati nella guerra contro il bracconaggio.
Nel Krugen National Park, un’unità speciale di soldati è stata inviata a pattugliare i 400km di confine con il Mozambico. Ma ciò nonostante, solo nel parco Kruger sono stati uccisi 244 Rinoceronti.
Sono ora 5 le specie di rinoceronte a rischio di estinzione, per via del bracconaggio che per la continua sottrazione di terre dal loro habitat:
Rinoceronte Bianco
Comprende 2 sottospecie: una meridionale che vive in Sud Africa e conta circa 15.000 esemplari; l’altra vive nel Nord e ne sopravvivono solo 7 esemplari (uno nato in uno zoo nel 2000), probabilmente già estinto allo stato selvatico.
Rinoceronte Nero
Nel 1900 contava centinaia di migliaia di esemplari in Africa centrale e orientale.
Oggi sono poche migliaia.
Rinoceronte Indiano
Vive alle pendici meridionali della catena montuosa dell’Himalaya. Agli inizi del XX secondo ne sopravvivevano meno di 200 esemplari. Oggi grazie a un programma di recupero, se ne contano 2600.
Rinoceronte di Giava
In passato era la più diffusa specie di rinoceronti in Asia, oggi è a rischio estinzione, con soli 40 esemplari sopravvissuti, nel Ujing Kulon National Park di Giava.
Rinoceronte di Sumatra
E’ la più piccola specie di rinoceronte, e ne sopravvivono meno di 300 esemplari.
Migliaia di aringhe spiaggiate in Norvegia
Sulla costa occidentale della Norvegia sono state ritrovate migliaia di aringhe spiaggiate.
Il fenomeno ha dell’incredibile, si stimano intorno alle 20 tonnellate di aringhe morte, sulla spiaggia di Kvaenes, a Nordreisa (Norvegia Settentrionale).
Secondo gli esperti sono diverse le teorie che potrebbero dare una spiegazione su tale fenomeno.
Una di queste teorie ipotizza che le aringhe sono state spinte a riva probabilmente da alcuni predatori.Tra l’altro la zona in questione è poco profonda, e c’è una grande differenza tra l’alta e la bassa marea. Con la presenza di predatori che le hanno spinte fino a riva con l’alta marea, potrebbero essere rimaste bloccate con l’arrivo della bassa marea.
Anche le grosse quantità di acqua dolce portati da un fiume che sfocia in mare, potrebbe aver causato lo spiaggiamento, oppure una malattia.
Estinto Rinoceronte Nero Africa Occidentale
In seguito alla recente notizia dell’estinzione del Rinoceronte di Giava in Vietnam, sembra che si sia estinta un’altra sottospecie di rinoceronte, il Diceros Bicornis Longipes, Rinoceronte Nero dell’Africa Occidentale.
Fu molto cacciato agli inizi del XX secolo, anche se intorno agli anni ‘30 la popolazione aumentò in seguito a piani di conservazione.
Nel corso degli anni però, le protezioni diminuirono, e così il numero di rinoceronti diminuì. Nel 1980 rimanevano solo 100 esemplari. Nel 2000, solo 10 esemplari sopravvivevano.
Nel 2006 vennero effettuate delle spedizioni nel Camerun Settentrionale (ultimo habitat della specie), ma non venne avvistato alcun rinoceronte. Venne così dichiarato sperimentalmente estinto (temporaneamente), sperando che in futuro venisse avvistato qualche esemplare ancora in vita. Ma nel Novembre 2011 l’IUCN lo ha dichiarato ufficialmente estinto.Sono diverse le sottospecie di rinoceronte a rischio di estinzione, come il rinoceronte bianco settentrionale, che potrebbe essere già scomparso secondo gli ultimi rilevamenti.
Nel 2005 infatti, furono avvistati solo 4 esemplari in natura, ma nel 2008 non furono rivisti, e ciò potrebbe far pensare che si siano già estinti.
Attualmente in cattività sono presenti 8 esemplari di questa specie di rinoceronte.
Tuttavia la riproduzione in cattività è piuttosto rara.
Scoperto in Patagonia mammifero estinto 100 milioni di anni fa
Un team di ricercatori dell’Università di Louisville, hanno annunciato il ritrovamento di resti fossili del Cronopio dentiacutus, un mammifero simile ad un furetto risalente a circa 94 milioni di anni fa nell’odierna Patagonia.
La sua scoperta aiuterà gli scienziati a monitorare la diffusione dei mammiferi in tutto il mondo.
Secondo gli esperti è raro trovare resti di mammiferi risalenti all’età dei dinosauri, tra 250 milioni e 65 milioni di anni fa. Ancor più raro è trovare resti di scheletri o crani completi.
Cronopio è lungo circa 15cm, e apparteneva al gruppo dei driolestidi, mammiferi primitivi imparentati (lontanamente) con gli attuali marsupiali.
Il mammifero sembra ricordare nell’aspetto lo strano scoiattolo Scrat de L’era Glaciale, con muso stretto e lungo, occhi grandi e tondi, denti canini affilati.
Ma a differenza di Scrat che si nutriva di ghiande, Cronopio era ghiotto di insetti e larve.
L’evoluzione dei mammiferi che si estende dal più antico mammifero risalente a 220 milioni di anni fa fino alla fine del Cretaceo 65 milioni di anni fa, risulta quasi sconosciuta per la conoscenza umana.
Estinto Rinoceronte di Giava, Vietnam
In Vietnam si è estinto il Rhinoceros Sondaicus annamiticus detto Rinoceronte di Giava, una delle 3 specie di rinoceronti presenti in Asia.
Si tratta di una specie di rinoceronte simile a quella indiana, ma di dimensioni più piccole.
E’ il rinoceronte a maggior rischio di estinzione. Negli anni settanta se ne contavano circa una trentina.Ma nel corso degli anni ne sono stati avvistati sempre meno esemplari, fin quando ad Ottobre 2011, arriva la conferma dell’abbattimento dell’ultimo esemplare presente in Vietnam, ucciso dai bracconieri, con una pallottola in corpo e il corno mozzato.
Ora la specie è presente solo in una piccola riserva in Indonesia, dove si contano meno di 50 esemplari, e già si esclude la possibilità di reintegrarla in Vietnam.
Cavalli da record
Vediamo quali cavalli nel corso della storia, sono entrati nel guinness world record:
Brooklyn Supreme, un purosangue belga considerato come il cavallo più pesante mai esistito, con i suoi 1450kg e un’altezza di 198cm, morì il 6 Settembre 1948 quando aveva 20 anni.
Dr.Le Gear, un Percheron, considerato il cavallo più alto, con 213cm di altezza al garrese, e 1372kg di peso, misurava 490cm dal muso alla coda. Nacque nel 1902 e morì nel 1919.
Maud, è stato il cavallo con la criniera più lunga, con ben 550cm di lunghezza, vivo nel 1905.
Topolino, un cavallo italiano, il più longevo, con 51 anni di età. Nacque nel 1909 e morì nel 1960. Ci fu un altro cavallo, Billy, ritenuto ancora più vecchio, nato nel 1760 e morto nel 1822, a 62 anni. Ma ci sono scarse informazioni per confermarlo.
Thumbelina è un cavallo miniatura razza americana, considerata la più piccola al mondo, con 44cm di altezza, e un peso di soli 26kg. E’ nata nel 2001.
Tassa cani Bolzano dai 50 a 150€ l’anno
Il Presidente della Provincia di Bolzano Luis Durnwalder e l’Assessore alle Finanze Roberto Bizzo, vogliono introdurre una tassa di possesso dei cani, per i cittadini dell’Alto Adige.
La tassa varia dai 50 euro l’anno per cani di piccola taglia, fino a 150 euro l’anno per i cani di grossa taglia, o potenzialmente pericolosi.
La lega anti vivisezione Lav ha detto No nei confronti dell’articolo 25 della nuova legge, già approvato in Commissione e al voto (prossimamente) in Consiglio Provinciale.
Gli ambientalisti, propongono di ritirare l’articolo 25 del disegno di legge, e promuovere invece servizi per ridurre i randagi, e una maggiore attenzione per il benessere dei cani.
Animali più velenosi al mondo
Phyllobates terribilis
E’ una piccola rana che vive della foreste pluviali della Ande occidentali. E’ considerato l’animale più velenoso al mondo, con LD50 di 0,002mg/Kg.
Gli indios avvelenano le loro frecce strofinandole sul dorso di questa rana o le stuzzicano con un bastone per spronarle a produrre veleno.
Scorpione giallo ,Leiurus quinquestriatus
E’ lo scorpione più velenoso che esiste. Il suo veleno è un cocktail di neurotossine, con LD50 di 0,16 – 0,50 mg/Kg.
La sua puntura è estremamente dolorosa, ma non sempre letale, tranne in casi particolari come bambini, anziani ecc. Nei casi letali la causa di morte è per edema polmonare.
Pesce pietra ,Synanceia verrucosa
E’ un pesce d’acqua salata, e abita in acqua poco profonde nel Mar Rosso, nell’IndoPacifico. Viene considerato il pesce più velenoso in natura.
Questo pesce secerne un veleno lattiginoso dali aculei. Il veleno fuoriesce solo in caso di pressione diretta, ad esempio se viene calpestato. Il veleno è una cardiotossina che provoca un forte dolore e gonfiore nella parte interessata. In seguito si accusa tachicardia. Il suo veleno se non curato, può essere letale.
Mamba nero ,Dendroaspis polylepis
E’ il rettile più velenoso al mondo. Può raggiungere i 4 metri di lunghezza. E’ considerato anche il serpente più veloce al mondo, raggiungendo i 20 km/h, quindi anche il più aggressivo e pericoloso. Vive nella savana sub-sahariana.
Il suo veleno è composto di neurotossine con un LD50 di 0,32 mg/Kg. Un morso mediamente ne inietta 120 mg.
Il mamba nero viene anche chiamto Sette passi, poichè il suo veleno è talmente letale che un uomo ,dopo il morso, non riuscirebbe a fare più di sette passi.
Il tasso di mortalità senza cure è del 100%.
Ragno dei cunicoli ,Atrax robustus
E’ considerato il ragno più aggressivo e velenoso al mondo. E’ un ragno medio,lungo dai 2 ai 10 cm.
Quando ci si imbatte in questo ragno, si hanno discrete probabilità di essere morsi, in quanto ha un carattere estremamente aggressivo. Per questo è consigliato ,a chiunque ne veda uno, di allontanarsi immediatamente.
Il suo veleno è un mix di neurotossine, come la Robustotossina, una molecola molto pericolosa per l’uomo e gli altri primati. Altro fattore importante è che, mentre in altri ragni 1 morso su 3 è dry bite, senza veleno; questo ragno è molto raro che non lo usi, soprattutto i maschi , i quali possiedono un veleno anche 5 volte più potente delle femmine. Il veleno può diventare letale, se non curato entro 40 minuti (uomo adulto).
Ragno delle banane, Phoneutria nigriventer
Si tratta di un ragno di grandi dimensioni (fino a 15cm) con una certa aggressività e elevata tossicità del veleno, che lo pone nei primi posti dei ragni più pericolosi per l’uomo. Nel 2012 è stato confermato ufficialmente come il ragno più velenoso al mondo.
E’ diffuso soprattutto nella foresta amazzonica, in Brasile ma anche in Argentina, Uruguay e Paraguay. Il suo nascondiglio abituale sono i caschi di banane, ma anche nelle abitazioni, arrivando a nascondersi nelle scarpe, nei vestiti o nella spazzatura.
Un terzo dei suoi morsi è dry byte, cioè senza veleno. Anche se causa la morte soltanto nel 2-3% dei casi, rimane comunque una specie molto pericolosa, soprattutto per le persone più a rischio come bambini sotto i 10 anni, e adulti over 70.
Chironex Flackeri, Vespa di mare
E’ una specie di medusa molto grande (tentacoli fino a 3 metri), che possiede migliaia di cellule velenifere che contengono veleno sufficiente per uccidere 60 persone, o un animale fino a 3500 kg in meno di mezz’ora.
La maggior parte delle persone che vengono a contatto con questa medusa, non sopravvivono, nonostante l’esistenza di un antidoto. Questo avviene perché il veleno in pochi minuti può portare ad un arresto cardiaco, accusando anche forti spasmi muscolari, paralisi respiratori. L’aceto sembra essere l’unica sostanza che inattiva le sostanze tossiche presenti nel veleno.
Oxyuranus, Taipan
E’ un grande serpente australiano (lungo più di 3 metri), considerato una delle specie di serpente con il veleno più tossico al mondo. Con un LD50 di 0,025 mg/Kg, è 7 volte più velenoso di un serpente a sonagli e 50 volte più velenoso di un cobra.
Un solo morso può uccidere 100 persone, o 2 elefanti. Per fortuna è un serpente timido, che tende a nascondersi anziché aggredire. Viene considerato il terzo serpente più velenoso al mondo. Dopo un suo morso, il tasso di mortalità è secondo solo al mamba nero (quasi il 100%). L’antiveleno è molto efficace se applicato con rapidità.
Polpo dagli anelli Blu
E’ un polpo dalla piccole dimensioni, caratterizzato da anelli blu e neri su pelle giallognola. Di natura tranquilla, se provocati però mordono l’aggressore, compreso l’uomo. Il veleno è 10.000 volte più tossico del cianuro, e provoca l’immediata perdita del gusto, della sensibilità e della vista. Un morso può uccidere un uomo adulto in 90 minuti. Non esistono antidoti.
Curare denti cane
Sorriso perfetto e alito fresco: ecco due buoni motivi oer curare l'igiene
orale dei cani, che invece viene spesso trascurata.
Proprio come nell'uomo, è essenziale combattere e prevenire la placca, che crea l'ambiente ideale per la proliferazione dei batteri. Sono questi, infatti, a produrre il tartaro e a causare infiammazioni e gengiviti, fino al caso limite della parodontite, che può provocare la caduta del dente e l'infiltrazione dei batteri nel sangue. Prevenire è importante per la salute ma anche per il portafogli: ripristinare un dente costa attorno ai 1,000-1.200 euro.
E’ fondamentale monitorare spesso la bocca dell'animale, semplicemente alzandogli le labbra. Se notate arrossamenti sulle gengive, accumuli di tartaro (in genere si forma vicino all'attaccatura dei denti) o alito cattivo, contattate il veterinario per un intervento di pulizia. E’ simile a quello effettuato dai dentisti, ma il cane deve subire un'anestesia affinché l'operazione sia tranquilla. Le razze più esposte al tartaro sono quelle piccole, come yorkshire e carlini, ma si tratta di un problema molto soggettivo. Se il vostro esemplare ne è particolarmente colpito, è necessaria una pulizia dei denti una volta l'anno.
Per una sana prevenzioneo ccorre lavare i denti al cane con frequenza, in media due volte la settimana. Sono utili anche i bastoncini che si trovano
in commerclo, studiati per ridurre la placca e garantire un alito fresco.
Per lavare i denti al cane potete utilizzare anche un normale spazzolino, a setole morbide, oppure quello apposito che calza sul dito (il movimento sempre verticale). Per i gatti,invece, esiste una pasta da stendere sui denti con le dita.
Cane si fa male
Gli incidenti domestici possono colpire anche il nostro cane: basta un detersivo rovesciato o un bicchiere rotto per creare situazioni di pericolo. ln questi casi bisogna contattare il veterinario, ma nel frattempo è utile un intervento di primo soccorso.
Traumi e ferite alle zampe
Se è solo una botta può bastare del ghiaccio. In caso di sospetta frattura niente stecche: trasportatelo girandolo sul lato opposto a quello ferito, mentre se ha problemi alla colonna vertebrale sollevatelo con un asse rigido. In caso di ferita da taglio, tamponate e fasciate con una benda, purché non sia troppo stretta.
Pelle,ustioni, spine ecc..
Per le ustioni bastano acqua fredda e una garza imbevuta di crema per scottature, come quella per gli uomini. Se ha una spina o una scheggia nella pelle, cercate di estrarla con una pinzetta disinfettata. Per le punture d'insetti, invece, si al ghiaccio unito al cortisone se il dolore non passa.
Se ingoia o lecca qualcosa di nocivo
Se l'oggetto ingoiato è conficcato in un punto accessibile, apritegli la bocca e rimuovetelo con le dita, Altrimenti, se e più in profondita, chiamate urgentemente il veterinario. In caso di sospetto avvelenamento, cercate di indurlo al vomito facendogli bere acqua e sale.
Gravidanza cani
La gestazione nei cani dura dai 58 ai 63 giorni e i cuccioli possono oscillare tra 2 e 12. Per il parto create un giaciglio a sponde alte, perché le cagne, girandosi, finiscono spesso per schiacciare i cuccioli. Se la mamma non riesce ad allattare e dovete pensarci voi (vale anche per i gatti), ricordate
che il biberon è un'operazione delicata, perché c'è il rischio che il latte finisca nei polmoni.
Gravidanza gatti
La primavera può infuocare l'istinto materno della vostra gatta, ovviamente se non l'avete sterilizzata. E così potreste ritrovarvi ad assistere a un parto.
La gravidanza dura dai 58 ai 62 giorni (circa 9 settimane) e ci sono alcuni indizi che la fanno intuire: atteggiamento materno della gatta, arrossamento dei capezzoli, rigonfiamento dell'addome e aumento di peso. ll veterinario ve lo può confermare con un'ecografia, ma dopo 4/5 settimane potreste già individuare i feti tastando l'animale con delicatezza.
ll travaglio dura dalle 12 alle 24 ore, durante le quali la gatta si mostra irrequieta e respira in modo accelerato. Preparatele un giaciglio caldo e appartato, altrimenti sara lei a sceglierlo e potrebbe puntare a un cassetto o un armadio. ll parto può durare qualche ora e, in genere, la mamma è autonoma: è lei a recidere il cordone ombelicale e a mangiare la placenta, ma nei gatti di razza è meglio chiedere assistenza al veterinario. I cuccioli,
in media, vanno da 2 a 6.
Lo svezzamento (con pappine e omogeneizzati) può cominciare attorno al ventesimo giorno, ma se la mamma non allatta bisogna provvedere in modo artificiale fin da subito. Se volete donare o vendere i cuccioli, non fatelo prima di due mesi.
Consigli cane da guardia
Per fare quattro passi in sicurezza, molte donne seguono l'esempio di Elisabetta Canalis e scelgono un cane come guardia del corpo. Occorre puntare sulla razza giusta, ed evitare che l'animale si riveli una minaccia per i passanti.
In linea di massima, ogni cane (dal barboncino al bassotto)cerca di proteggere il padrone, anche con un semplice abbaio che metta in fuga l'aggressore. Ovviamente, le razze considerate da difesa sono più specifiche e incutono maggior timore, come il dobermann, il boxer, l'alano,
ma anche il pastore tedesco e quello belga. Tuttavia e fondamentale l'addestramento, altrimenti il cane agisce per istinto e può attaccare anche per un gesto innocuo ma frainteso.
Addestrare un animale alla difesa non è semplice, per questo è meglio rivolgersi a un professionista. Ricordate che nessuna razza offre una
protezione assoluta: un malintenzionato può avere molti mezzi per neutralizzarlo.
Prendere una tartaruga
Le tartarughine d'acqua, al pari dei pesci rossi, sono considerate degli animali di facile manutenzione, ideali da regalare ai più piccoli. In realtà,
sono un impegno non meno gravoso di cani e gatti: le femmine possono arrivare fino a 30 centimetri, e vivere anche 40 anni.
Le tartarughine più diffuse (le Trachemys Scripta) sono d'acqua
dolce e hanno il carapace verde, che si scurisce con l'eta fino a diventare quasi nero. I maschi, che si riconoscono dal dorso concavo e da unghie e coda più lunghe, da adulti toccano i 16 centimetri, mentre le femmine arrivano quasi al doppio. Bisogna tenerne conto al momento dell'acquisto: la classica vaschetta, con la palma di plastica, non durerà per sempre. L’ideale è un laghetto all'aperto, ma senza dimenticare che l'acqua non deve scendere sotto i 10 gradi. È indispensabile che ci sia un punto asciutto, e che la tartarughina, almeno in alcuni momenti del giorno, goda del sole diretto. D'inverno se tenuta in casa non va in letargo, mentre
all'esterno è probabile che lo faccia. In quel caso fate in modo che l'acqua non si ghiacci, magari dotando la vasca di un riscaldatore.
Le tartarughine vanno alimentate tutti i giorni, ma senza esagerare in modo da non farle ingrassare (possono rischiare la vita) e di non sporcare troppo l'acqua, riducendo la frequenza dei ricambi. E’ importante
non farsi ingannare dal loro appetito, che è pressoché costante. In commercio si trovano gli appositi mangimi (un classico sono i gamberetti essiccati), ma è molto utile l'aggiunta di frutta e verdura, come insalata, carote e fagiolini.
Gatto da solo in casa
Se il vostro gatto è un uragano (si aggrappa alle tende, graffia i divani...) lasciarlo a casa diventa un incubo e quindi addio relax nei weekend fuori porta.
L’ideale è portarlo con voi, altrimenti, per stare sereni, dovete educarlo.L’educazione non s'impartisce il giorno prima della partenza.
Bisogna cominciare il più presto possibile, ricordando che il gatto è un animale indipendente e quindi fa fatica a ubbidire agli ordini. Urlargli un No! o minacciarlo brandendo una ciabatta, come con i cani, serve a poco.
Anzi può solo rovinare il vostro rapporto. L’unica soluzione è quella di prevenire i suoi guai e cercare di dissuaderlo utilizzando le tecniche giuste.
Se si aggrappa alle tende, salta sul tavolo o cerca di catturare pesci o canarini (acquario e gabbia vanno posti in punti inarrivabili), potete scoraggiarlo con qualche trucco: spruzzatelo con una pistola ad acqua o fategli cadere vicino dei bicchieri di plastica, tutto senza farvi notare. Così assocerà il comportamento a un rumore fastidioso, che, almeno per lui, non viene dal padrone. Ecco perché sarà buono anche in vostra assenza.
Anche nel caso di graffi a mobili e tappezzeria l'unica mossa è la prevezione, posizionando in casa un tiragraffi. Potete renderlo più invitante spruzzandolo con gli spray attrattivi. Prima di partire, inoltre, tagliategli le unghie. Se invece il problema è il maschio che urina ovunque,
specie quando è in calore, non c'e alternativa alla castrazione.Nel caso sia davvero ingestibile, potete utilizzare dei fiori di Bach, ma solo se la situazione è temporanea (ad esempio per la vostra domenica al mare). Altrimenti, con il veterinario, valutate la necessità di un comportamentista.
Potenzialità cane: estetica e tecnica
Come capire le potenzialità del vostro cane.
Un po' come succede con i figli, i padroni possono avere delle ambizioni per i propri cani: vederli gareggiare in una prova di agility, sfilare in un concorso di bellezza, reclutare in una squadra di soccorso. Ma come si capisce se il nostro cane ha la stoffa del campione?
Esistono principalmente due tipi di competizione: quelli che valutano l'estetica dell'animale (esposizioni) e quelli che giudicano le capacità dei concorrenti (prove cinotecniche).
Per quanto riguarda i primi, c'e un requisito fondamentale: il cane deve essere di razza e avere il pedigree (il certificato che attesta la genealogia rilasciato dall'Enci).
I cani premiati sono quelli che più si avvicinano allo standard di razza: prevede le propozioni del corpo (il maltese, per esempio, deve avere la lunghezza della testa pari ai 6/11 dell'altezza al garrese), il colore del mantello, la forma di labbra e orecchie, e altri dettagli fisici.
Se volete comparare il vostro cane, trovate gli stardard sul sito www.enci.it.
Le prove cinotecniche servono a valutare le attitudini dell'animale rispetto alla razza. I cani da caccia, per esempio, vengono giudicati sulla base del fiuto, della ricerca e della consegna al padrone della preda. Lo stesso vale per quelli da guardia, difesa e salvataggio, impiegati nelle unità cinofile di soccorso. Questi ultimi possono essere anche meticci, mentre negli altri casi e richiesta la razza pura. Molto noti sono i campionati di agility, che consistono in percorsi a ostacoli da superare. E’ fondamentale, per ogni tipo di prova, l'intesa cane-padrone: coltivatela fin da cuccioli con giochi ed esercizi.