ll nome deriva dal greco ips verme , e omoios uguale , presumibilmente per il portamento strisciante o volubile. ll genere comprende piante erbacee perenni o annuali, solitamente rampicanti,benche in natura si incontrino anche specie arbustive o arborescenti che non sono coltivate. Rintracciabili in tutte le regioni tropicali, sub-tropicali e temperato-calde, sono largamente usate in orticoltura per la facilità di coltivazione ed i bei fiori imbuformi che rassomigliano a quelli dei Convolvulus, mentre in quest’ultimo, però gli stimmi sono lineari od ovati, nell’ipomea sono globulari. Le foglie sono alternate e possono essere intere, lobate o divise, mostrando un grande polimorfismo non soltanto da una specie all'altra, ma anche sulla stessa pianta; i fiori sono solitari o in cime portate da peduncoli ascellari, la corolla, imbutiforme o conica, è inserita nel calice più o meno lobato, e si apre ampiamente, leggermente angolare o ondulata ai margini, talvolta del tutto intera. In molte specie i fiori si aprono al mattino presto e rimangono aperti soltanto poche ore. Nel genere si comprende oggi il vecchio genere Pharbítis che è rimasto come sinonimo in alcune specie.
Specie coltivate annuali: ipomea purpurea, originaria dell'America tropicale, ma rusticissima, si naturalizza quasi ovunque. Ha foglie cuoriformi, calici pelosi. e la corolla di diversi colori o variegata. I fusti sono volubili e raggiungono l'altezza di m 2-5. I suoi semi sono venduti di solito in miscuglio: i suoi fiori si aprono presto al mattino e si chiudono prima di mezzogiorno; ipomea tricolor, anch'essa americana, ha foglie cordate, lobi del calice più larghi ed i fiori disposti a candelabro su ogni infiorescenza. Più vrstosa della precedente, è vigorosissima; una delle varietà più diffuse è Heavenly blue, con grandi fiori azzurri ed accentuata floribundità. Ne sono stati latti diversi incroci con la ipomea nil, asiatica, specialmente da parte di ibridatori giapponesi; queste cultivar sono indicate con il nome generico lmperial o ipomea imperialis; si trovano per lo più in commercio:
Scarlett O’Hara, dai fiori scarlatti, Pearly Gates , con fiore bianco, Turris a fiori più grandi di vari colori.
Coltivazione: queste ben conosciute annuali, preziosissime per il loro rapido sviluppo possono essere coltivate sia in terra piena che in recipienti piuttosto grandi, con terriccio permeabile e fertile,a pieno sole. Esse necessitano naturalmente di tutori per sorreggersi e sono adatte a ricoprire tralicci e sostegni vari.La semina, primaverile, è piuttosto facile data la grossezza dei semi, ma p meglio effettuarla a dimora, perchè le piante sopportano male i trapianti e mai a radice nuda.Volendo effettuare la semina in recipienti, p meglio usare piccoli vasi dai quali verranno estratte con la zolla completamente integra, quando le radici avranno riempito il pane di terra; oppure si possono adoperare vasetti di torba (ove germineranno mantenendo una leggera umidità costante) che verranno posti a dimora appena le radici incominceranno a trapassarli.
Specie perenni coltivate: ipomea batatas è probabilmente originaria dell'America tropicale per quanto non sia definitivamente accertato. Essa è completamente diversa dalle altre specie, ed è coltivata come pianta economica per le sue radici tuberose che sono eduli e rassomigliano stranamente alle patate; da noi è infatti conosciuta come batata, bafata americana, o patata dolce. I suoi fusti striscianti radicano ai nodi, le sue foglie hanno spesso forma simile a quelle dell'edera, fla sono molto variabili, fiori e frutti compaiono raramente. Per quanto sia pianta alimentare soprattutto nei paesi caldi, essa è coltivata anche nel Veneto e presso Como ed è venduta a volte anche nei negozi di verdura di altre parti d'ltalia. I tuberi radicali, eduli, possono essere posti anche a germinare in acqua, leggermente sollevati per mezzo di sostegni o ghiaia; questi tuberi non posseggono occhi , ma sviluppano germogli avventizi e radici. A poco a poco i germogli si allungano formando sarmenti penduli abbastanza ornamentali, che potranno essere anche moltiplicati facendone talee o propaggini in sabbia umida, e quindi successivamente invasati; ipomea leari è un rigoglioso rampicante, vigorosissimo nei climi miti (Riviera) dove produce abbondantissimi fiori, ma solo eccezionalmente semi. Proviene dall'America tropicale ed è di rapida crescita; i suoi fusti volubili, spesso suffrutescenti alla base, raggiungono i m 10. Le foglie
sono cordate, intere o leggermente lobate, i fiori blu o lilla, passano al viola rossastro prima di sfiorire e sono portati in grande numero, aprendosi in successione ininterrotta. Anche questa specie desidera il pieno sole, ed in Italia viene moltiplicata per propaggine che radica facilmente; ipomea pandurata, degli Stati Uniti, ha lunghe radici tuberose ed è rusticissima, sopportando anche diversi gradi al di sotto dello zero. Le foglie hanno un lungo picciuolo e sono generalmente intere e cordate, i fiori possono essere solitari o sino a cinque su lunghi peduncoli; hanno la corolla grande e lobata, bianca con gola rosso scuro. In inverno la parte aerea muore, per vegetare nuovamente in primavera, a causa delle lunghe radici che possono germogliare anche molto lontano dal punto di impianto; talvolta diviene invadente e quasi infestante. Il terreno dovrà essere sciolto, la posizione a pieno sole, la moltiplicazione si effettua in inverno per divisione o talee di radice.
Ipomoea
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