Islanda chiude aeroporti per la nube del vulcano

In Islanda sono stati chiusi ,per la prima volta, gli aeroporti; una settimana dopo che la cenere del vulcano islandese ha forzato la chiusura della spazio aereo d’Europa, bloccando migliaia di passeggeri in tutto il mondo.
L’aeroporto internazionale di Keflavik e di Reykjavik, resteranno chiusi da venerdi (23 Aprile). Anche se la nube ha avuto origine in Islanda ,la chiusura degli aeroporti del Paese fin ora ,non è stata effettuata. Infatti forti venti da nord-ovest, hanno soffiato via la cenere del vulcano, nel sud dell’Islanda verso il mare e l’Europa.
Ma adesso i venti sono calati, e la nube persiste sull’Islanda.
Altri due aeroporti internazionali islandesi (di Akureyri e Egilsstadir), resteranno invece aperti a tutto il traffico aereo, in quanto non è prevista cenere in queste città che si trovano a nord e est del Paese.
La Icelandair ,informa che i passeggeri che viaggiano da e verso l’Islanda, avranno la possibilità di essere reindirizzati all’aeroporto di Akureyri, in 4 ore di macchina da Reykjavik. La compagnia aerea organizza viaggi in autobus tra i due aeroporti.
Nel resto d’Europa, Giovedi 22 Aprile la maggior parte degli aeroporti erano aperti e dovrebbero rimanere aperti anche il giorno seguente.
Anche se Giovedi sono stati annullati pochi voli, in particolare in Gran Bretagna sono stati temporaneamente sospesi dopo che della cenere vulcanica è stata ritrovata in alcuni jet Typhoon.
All’apice della chiusura dello spazio aereo europeo, sono stati coinvolti 1,2 milioni di passeggeri e il 29% dei voli mondiali.
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