Puya

Il nome conserva l'origine cilena usata per alcune specie. Il genere comprende piante xerofite originarie del Sud-America, molto affini al genere Dyckia: il loro habitat naturale è in buona parte sulla catena delle Ande. Il genere comprende circa 120 specie, tutte con portamento carattertzzato da una rosetta di foglie strette e rigide dal margine spinoso; alcune specie sviluppano un corto tronco e, in mezzo alle foglie, infiorescenze grandi e bratteate, spesso di colori vivacissimi.
Specie coltivate: Puya alpestris originaria del Cile, ha foglie sottili e spinose, grigio-verdi, argentee al rovescio, ricurve; l'infiorescenza ramificata ha fiori molto vistosi, color azzurro metallico, che contrasta con l'arancione delle antere; le brattee sono molto serrate; Puya berteroniana, anch'essa cilena, ha rosette accestite con foglie pendule lunghe sin quasi un metro, verdi sulla pagina superiore e tomentose su quella inferiore, con i margini muniti di piccole e morbide spine tunicate; le infiorescenze sono riunite in pannocchie piramidali, con fiori verdeazzurro e antere arancione: Puya coerulea del Cile, ha foglie lineari molto acuminate, dentate e spinose; l'infiorescenza è ramificata, ma molto stretta, alta più di un metro; i fiori sono color azzurro scuro con antere arancione; Puya chilensis, cilena, può formare col tempo tronchi alti sino a m 3, con una rosetta di foglie molto sottili grigio-verdi, armate di spine che, nelle piante più vecchie, divengono veri aculei, forti e ricurvi; l'infiorescenza, lunga circa m 1,50, è ramificata e bratteata, con fiori gialli o gialloverdastri; Puya gigas, della Colombia, è anche più grande ed ha una rosetta di foglie dure e spinose e grandissirne infiorescenze che nei luoghi d'origine raggiungono i m 9, con fiori bianchi che divengono rosa; Puya spathacea dell'Argentina, ha grande rosetta di foglie sottili e nastriformi; l'infiorescenza è ramificata con rachide e brattee rosa e fiori azzurri.
Coltivazione: queste piante sono semirustiche e possono essere coltivate all'aperto in tutti i nostri climi più miti, dato che resistono anche ad occasionali geli, soprattutto Puya alpestris e Puya coerulea; ove occorra il riparo da rigori invernali troppo intensi, esse potranno essere collocate in serra fredda o altro locale luminosissimo non riscaldato. Generalmente sono coltivate in vaso con terriccio molto umifero formato da terricciato di letame assai fibroso, torba e sabbia grossolana in parti uguali. Non
bisogna dimenticare che la maggior parte delle specie cresce sulle rocce o le pietraie montane, perciò, mentre in estate le innaffiature potranno essere frequenti ed abbondanti, in inverno le piante dovranno essere mantenute quasi completamente asciutte. La luminosità dovrà essere quanto più intensa possibile, ma sarà opportuna una leggera ombreggiatura nei mesi estivi e, se le piante sono mantenute al riparo per l'inverno, si dovrà fare molta attenzione nel porle di nuovo all'aperto, quando è passato il freddo, abituandole gradualmente, anche per evitare le bruciature che i raggi solari provocherebbero alle foglie. La riproduzione può essere effettuata per seme in primavera, in lettorino, con una temperatura di circa 20°C, ma la moltiplicazione per mezzo dei polloni, che tutte le piante emettono liberamente, è molto più semplice, dato
che essi potranno essere distaccati ed invasettati quando avranno già posto radice.
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1 commento:

  1. pentru mine esti super tare...imi plce cum canti si chiar si stilul tau mai ales aia cu doamna si vagabondul e supr..nu mai am cuvinte esti chiar cel mai tare...sper ca vei citi acest coment si sa nu uiti ce tiam scris niciodata te iubesc..................

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