Putterlickia

Il nome ricorda A. Putterlick (1810-1845), assistente del Museo Botanico di Vienna. Il genere è costituito da due sole specie di arbusti sempreverdi, spontanei nelle regioni del Sud-Africa, apprezzati soprattutto per la bellezza dei frutti di alto valore ornamentale. In Europa la coltivazione di tali arbusti è piuttosto rara e si può incontrare
con maggior frequenza qualche esemplare della specie Putterlickia pyracantha, con piante che raggiungono l'altezza di m 1,5 caratterizzate nel periodo estivo da fiori color bianco crema, sostituiti a maturità da frutti rossi.
Coltivazione: gli arbusti presentano notevoli difficoltà di adattamento e di coltivazione e possono essere coltivati all'aperto soltanto nelle zone caratterizzate da climi particolarmente favorevoli e con inverni miti. Nelle zone dell'Italia Settenfrionale, o situate ad altitudini elevate o esposte ai venti freddi del nord, si dovrà ricorrere alla coltivazione in serra con temperature ambientali invernali oscillanti tra i 5 e i 10°C. La posizione preferita dovrà essere luminosa e ventilata e soltanto nel pieno dell'estate si dovrà operare una parziale ombreggiatura. Durante il periodo vegetativo è consigliabile innaffiare abbondantemente e operare durante la fioritura una leggera vaporizzazione per favorire la formazione dei frutti. Una volta che questi si siano formati, si ridurrà la somministrazione di acqua portando gradualmente a secco il terreno. La propagazione non presenta grande difficoltà, si possono ottenere infatti nuove piante sia dai semi sia vegetativamente mediante talee semilegnose, poste a radicare su substrato sabbioso; l'ambiente deve essere ad elevata umidità.