Per coloro che soffrono di allergie ,la primavera si annuncia con starnuti a ripetizione, occhi che lacrimano o addirittura crisi di asma .In questa stagione, infatti, la concentrazione aerea di pollini è più alta e questa patologia raggiunge il culmine.
L’allergia è una malattia del sistema immunitario caratterizzata da reazioni eccessive nei confronti di sostanze abitualmente innocue come i pollini. Le principali piante all'origine del problema sono il cipresso (pollinazione già in gennaio e febbraio), la betulla, il nocciolo e l'ulivo (marzo e aprile), le graminacee (da aprile a giugno, con una seconda pollinazione più lieve a settembre) e le composite, come l'ambrosia (agosto e settembre). La parietaria ha invece una pollinazione altalenante, con picchi ricorrenti da
inizio primavera ad autunno inoltrato.
I sintomi possono variare di intensità e tipologia .Colpiscono le mucose delle vie respiratorie e quelle oculari provocando starnuti, ostruzione nasale, secrezione acquosa, prurito al naso, prurito oculare, lacrimazione, fastidio alla luce, congiuntivite.
A volte anche tracheite, con tosse e asma bronchiale. I soggetti che manifestino i sintomi sopra descritti dovrebbero consultare il proprio medico che può, a sua volta, richiedere una consulenza specialistica allergologica. Una valutazione approfondita e l'esecuzione di test diagnostici (spirometria. prick test ecc.) consentono cli stabilire la diagnosi e di impostare la terapia opportuna: dai farmaci antiallergici (antistaminici, cortisonici, decongestionanti nasali) alla vaccinoterapia desensibilizzante, che consiste nell'iniettare sottocute quantità gradualmente crescenti della sostanza che causa l'allergia per modificare nel tempo la risposta immunitaria.
Infine, meglio ridurre la permanenza all'aperto nella stagione dei pollini, soprattutto nelle giornate secche e ventose, o quando l'erba è stata tagliata di recente.
Allergie di primavera: cause, sintomi, rimedi
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