Ramificazione dicotomica, monopodica

Nelle piante si indica con tale termine la produzione dei rami e la loro disposizione, o anche l'insieme dei vari rami o talora, perfino, un singolo ramo.
La ramificazione dei corpi vegetali appare molto varia, tuttavia si può ricondurre a due tipi principali, l'apicale o dicotomica e la laterale o monopodica;

Nella prima l'apice dell'organo, tipicamente rappresentato da una sola cellula, si divide in due; originando due rami che a loro volta possono ripetere lo stesso processo; in tal caso l'apice stesso si continua originando due apici. Se i due rami sono eguali, si ha dicotomia uguale, se uno è più sviluppato dell'altro, si ha dicotomia disuguale: in quest'ultimo caso si distingue una dicotomia elicoide, se il ramo più breve si dispone alternativamente a destra e a sinistra, e una dicotomia scorpioide, se il ramo più breve si sviluppa sempre dallo stesso lato. La ramificazione apicale è frequente nei talli delle alghe, come ad esempio in Dictyota dichotoma, e dei funghi.

Nella ramificazione laterale, i rami si sviluppano al di sotto dell'apice: quando l'asse principale cresce più dei rami e li sorpassa, si ha il grappolo o racemo ; se invece l'asse principale cessa a un certo punto il suo accrescimento, si ha la cima; in tal caso i rami oltrepassano di solito l'asse principale.
Si distingue una cima moltipara o pleiocasio, se al di sotto dell'apice si sviluppano tre o più rami, bipara o dicasio, se si hanno due rami, unipara o monocasio, se si sviluppa un solo ramo.
La cima bipara è detta anche dicotomia falsa, perché la disposizione dei rami è come nella dicotomia, ma l'apice non si esaurisce nella produzione dei rami.
La cima unipara prende l'aspetto elicoide e scorpioide , come nella ramificazione dicotomica disuguale. La ramificazione dei corpi vegetali ramificati a grappolo è detta anche monopodiale o monopodio, perché predomina un solo asse; la ramificazione a cima è detta anche simpodiale o simpodio, perché costituita da un complesso di assi di ordine gradatamente superiore.

Il fusto si ramifica secondo i vari tipi citati, però di rado presenta dicotomia vera. La radice si ramifica di solito a grappolo e, nelle Licopodine, secondo la dicotomia vera.
Le foglie si ramificano secondo tutti i tipi succitati; se la ramificazione interessa soltanto la lamina, si parla di foglia semplice, se interessa il picciuolo, si dice che la foglia è composta. La ramificazione della foglia è in rapporto con la nervatura: solo le foglie angolinervie sono ramificate. Un primo accenno di ramificazione si ha quando il margine della lamina presenta piccole intaccature (margine seghettato, dentato, crenato, sinuato). Quando le incisioni sono più profonde si distinguono quattro casi, indicati dalle parole lobata, fida, partita e setta, aggiunte a pennata, palmata e peltata, a seconda del tipo della nervatura. Si hanno così 12 tipi : pennatolobata, pennatofida, pennato-partita, pennatosetta, palmato-lobata, peltato-lobata, ecc. Nei tipi pennati la ramificazione è a grappolo, in quelli palmati e peltati è a cima: la ramificazione dicotomica invece si osserva in alcune felci. Foglie ramificate sono le foglie composte, che si hanno quando sopra l'asse principale o rachide, sono inserite parecchie lamine, dette foglioline; altre piante, come alcune Ombrellifere, hanno foglie tripennate o ancora più composte. Si hanno diversi tipi: foglie pennatocomposte, palmato-composte e peltatocomposte. Infine alcune piante presentano foglie bipennate, come alcune acacie, nelle cui foglie pennate, al posto di ogni fogliolina, si trova un rachide secondario portante le foglioline.
In alcune alghe azzurre e in alcuni batteri a filamento pluricellulare si distingue una ramificazione vera, quando un ramo si origina in seguito a divisione parallela all'asse principale della cellula che forma la base del ramo, e una ramificazione falsa, quando per frammentazione del filamento si originano altri filamenti che si accrescono e si dispongono accanto a quello principale, simulandone una ramificazione laterale.

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