Lapeirousia

Il nome è di origine incerta: può derivare da quello del barone Philippe Picot
de La Peyrouse (1744-1818), botanico francese, e quindi dovrebbe essere
scritto con y: il che si verificò fino a poco tempo fa, fino a quando cioè i botanici si accorsero che lapeyrousii era l'attributo specifico dato ad alcune specie di altre piante, erroneamente, poiché in realtà il nome derivava da Jean Frangois de Galoup, conte de La Pérouse (1741-1788), navigatore ed esploratore francese; si decise quindi di cambiare il nome sostituendovi una semplice i. Il genere è composto da bulbose sudafricane, praticamente rustiche in tutti i nostri climi ove non geli (almeno le poche specie rintracciabili). I bulbi sono tunicati ed appiattiti; ognuno porta parecchi steli sottili con una o due foglie e fiori non molto differenti da quelli delle fresie, ma generalmente azzurri o rossi.
Specie coltivate: lapeirousia cruenta, con steli di circa cm 30, presenta fiori carminio in tarda estate; è del tutto rustica; lapeirousia grandiflora, della stessa altezza, ha fiori rossi e brillanti, macchiati in giallo alla base, che compaiono in autunno; richiede riparo dal gelo.
Coltivazione: i bulbi posti all'aperto dovranno essere piantati in autunno
in suolo ben drenato ed in pieno sole, a circa cm 10 di profondità. Per la coltivazione in vaso, che permette il riparo invernale, i bulbi saranno posti piuttosto fittamente, anche sei in un vaso di cm 15, in settembre, con un terriccio piuttosto ricco, formato di terra concimata, terra di foglie e sabbia, posti in cassone freddo e mantenuti al buio sinché la germinazione abbia luogo e le radici siano ben sviluppate. Si trasferiranno allora all'aperto, in posizione a mezzo sole; saranno innaffiati moderatamente sinché la crescita non sia evidente, incrementando poi l'acqua durante tutta la buona stagione e riducendola di nuovo a fine estate affinché i bulbi siano completamente asciutti al momento del rinvaso autunnale. Si può riprodurli per seme appena maturo, che tuttavia impiegherà molto tempo prima di dare bulbi in forza da fiore; oppure sarà possibile moltiplicarli distaccando in autunno i bulbetti avventizi e ponendoli in vegetazione separati.

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