Lardizabala

Il nome è di origine incerta: alcuni affermano che esso sia il nome indigeno di queste piante, originarie del Cile e del Perù, mentre altri dedicano il genere ad un naturalista spagnolo: Michael Lardizalay y Uribe. Il genere comprende solo due specie, rappresentate da arbusti rampicanti, con foglie composte, alterne, scure e lucenti. Sono piante dioiche, i cui fiori maschili sono raccolti in grappoli o in ciuffi, mentre i fiori femminili sono solitari. Il calice è costituito da sei sepali biseriati e la corolla da sei petali più corti dei sepali; gli stami, nei fiori maschili, sono sei, mentre nei femminili l'ovario è formato da tre carpelli distinti che a maturità formano tre bacche polpose. L'unica specie, larbizabala biternata, viene coltivata nei
giardini a scopo ornamentale; essa è originaria del Cile ed è una pianta sempreverde, con foglie trifoliate, le cui singole foglioline sono ulteriormente divise in tre segmenti oblunghi. Cresce fino ad una lunghezza di m 10-12 e fiorisce in dicembre: i fiori porporini hanno un diametro di circa cm 2-3; alla loro fioritura segue la produzione di frutti di forma oblunga, simili a salsicciotti, di cm 4-5, color rosso scuro, eduli, conosciuti dagli indigeni col nome di 'aquiboquil'. Le larbizabala non sono
piante eccessivamente rustiche e nelle nostre regioni settentrionali hanno quasi sempre bisogno di protezioni durante la stagione fredda; preferiscono comunque essere coltivate a ridosso di una parete esposta a sud.
Coltivazione: queste piante si prestano ad essere guidate lungo i tralicci o contro i pilastri di un portico o di un atrio molto luminoso, oltre che in aranciere o serre fredde. Si moltiplicano per talee, prelevate nella seconda metà dell'estate, e poste a radicare in un composto di sabbia e di torba; si pongono poi a dimora in autunno o in primavera, usando un composto sostanzioso di terra fibrosa con l'aggiunta di un po' di torba e di sabbia.

Nessun commento:

Posta un commento