Afidi delle piante: specie e rimedi su come eliminarli

Esistono in natura innumerevoli specie di Afidi ed ognuna si differenzia dalle altre per le proprie caratteristiche somatiche e per le abitudini nutrizionali.
Questi parassiti sono talmente minuscoli che a volte si distinguono solo quando se ne è formata una numerosa colonia. Ciò si verifica molto facilmente, specie in clima caldo e umido, data la straordinaria rapidita con cui gli afidi prolificano; durante una sola stagione si avvicendano spesso, sulla stessa pianta, parecchie generazioni.
E’ possibile che i danni provocati da questi insetti si notino soltanto quando ormai l'intera colonia ha abbandonato la pianta ospite ed ha lasciato solamente le esuvie.

Gli afidi sono fitomizi, cioè si cibano del succo dei vegetali penetrando nelle parti più tenere e delicate delle piante con il loro sottile ed acutissimo rostro. Ed è proprio succhiando la linfa che provocano il danno maggiore, che è quello di privare la pianta di parte del suo elemento nutritivo necessario per crescere e vivere.
A seconda che essi pungano un fiore, una gemma, una foglia od uno stelo, possono provocare deformazione, accartocciamento, avvizzimento, decolorazione, bollosità o galle.
Gli afidi sono anche i principali vettori delle malattie da virus. Inoltre, con i loro abbondanti escrementi, formano la melata, sostanza collosa e dolciastra particolarmente gradita dalle formiche: su questa infine si sviluppa la fumaggine che dà un aspetto sporco e trascurato alle piante.
La maggior parte degli afidi depone delle uova che svernano in spaccature dei tronchi od in cespugli; in primavera da queste uova nascono afidi, che danno origine, a loro volta, ad afidi. già formati. Dopo diverse generazioni appaiono le forme alate che, dalle piante arboree ospiti, migrano sulle piante erbacee ospiti secondarie dove si nutrono e si riproducono durante i mesi estivi.
In autunno altre forme alate migrano nuovamente dalle piante erbacee verso cespugli o piante arboree per deporre l'uovo durevole o d'inverno.
La lotta agli afidi in generale non presenta grosse difficoltà, ma è molto importante intervenire tempestivamente. La lotta può essere effettuata durante il riposo vegetativo della pianta, prima della fioritura, o dopo la fioritura.
Con le applicazioni effettuate durante il riposo vegetativo si vuol colpire l'uovo d'inverno o l'adulto di afide, che sverna nelle spaccature dei tronchi e dei rami.

Indicati per questo trattamento sono i prodotti a base di DNOC (ora vietato) con cui irrorare bene tronchi e rami; in tal modo si potra diminuire o ritardare l'attacco degli afidi.
La lotta prima della fioritura ha invece per scopo quello di colpire i primi afidi, senza permettere che si sviluppino le numerose colonie e senza arrecare danni agli insetti pronubi non ancora al lavoro.
Gli interventi saranno effettuati con prodotti a base di malathion azinphos. I trattamenti successivi alla fioritura, se necessari, dovranno essere effettuati con prodotti a bassa tossicità ed a limitata persistenza, tipo nicotina, rotenone, azinphos.
Agli insetticidi normalmente impiegati è consigliabile aggiungere un adesivante per far meglio aderire l'insetticida al substrato vegetale. Le istruzioni dei prodotti impiegati dovranno sempre essere lette attentamente per sapere con precisione come si deve operare e per conoscere il periodo di tempo che si dovrà lasciar trascorrere dal momento del trattamento a quello della raccolta; inoltre vi possono essere alcuni prodotti non indicati per una certa varietà di piante.

Gli afidi, nonostante il loro potenziale riproduttivo, oltre a soggiacere ad una alta mortalità spontanea, hanno una fitta schiera di parassiti e di predatori naturali che ne limitano grandemente le popolazioni. Ricordiamo tra gli altri le coccinelle e le larve di crisope e dei sirfidi e gli imenotteri braconidi, le forficole, ecc.

Afide bianco della fragola (Pentatrichopus fragaefoliae)
È un piccolo afide biancastro con protuberanze pelose che vive sulla fragola dove compie interamente il suo ciclo biologico. Il suo grande nemico è il freddo, infatti temperature estremamente basse decimano questo afide. Il suo spostamento da una coltura di fragole ad un'altra favorisce la propagazione di malattie da virus su colture sane.

Afide ceroso del cavolo (Brevicoryne brassicae)
È un afide ceroso biancastro che attacca esclusivamente le Crociferae disponendosi su entrambe le superfici fogliari. I danni maggiori si verificano quando l'attacco interessa giovani pianticelle; queste ingialliscono e il germoglio centrale, spesso completamente distrutto, non permette l'ulteriore sviluppo della pianta. Gli attacchi sono dannosi soprattutto quando la temperatura rimane alta e l'uovo d'inverno viene deposto su foglie o sugli steli; con inverni miti anche l'adulto può sopravvivere. Le infestazioni si possono prevenire eliminando dal terreno, prima di effettuare un nuovo impianto, le vecchie piante di Crociferae ed i loro resti. In caso di infestazione sulla coltura è possibile intervenire con prodotti a base di nicotina, rotenone, azinphos. Questi insetticidi debbono essere miscelati con un buon bagnante.

Afide bruno del crisantemo (Macrosiphoniella chrysantemi)
È un afide di colore bruno che, con le sue punture, provoca distorsione alle gemme ed agli steli. In autunno è spesso trasportato passivamente con le piante in serra dove continua la sua attività biologica senza effettuare pause.

Afide del ribes (Cryptomyzus ribis)
Questo afide di color crema si sviluppa sulla pagina inferiore delle foglie di ribes. Un suo attacco si evidenzia per caratteristiche striature sulle foglie che sono rossastre su ribes rosso e gialle su ribes nero.

Afide del lampone (Amphorophora rubi)
È un afide verde di grandi dimensioni di cui generalmente non si osservano grosse colonie. Le foglie di lampone vengono attaccate sulla pagina inferiore. Non ha una grande importanza a causa dei suoi attacchi quasi sempre contenuti; è però un vettore di malattie da virus.

Afide del ribes e dell’uva spina (Eriosoma ulmi)
È un afide grigio protetto da una lanuggine cerosa biancastra che attacca germogli e steli. L'uovo d'inverno è deposto sull'olmo dalle cui foglie gli afidi trarranno nutrimento in primavera. In estate questo afide migra dall'olmo verso l'uva spina ed il ribes, per ritornare nuovamente sull'olmo in autunno.

Afide nerastro del ciliegio (Myzus cerasi)
È un afide di color nero brillante che spesso compare in colonie numerose sui germogli dei ciliegi, all'inizio della primavera, causandone l'avvizzimento. Le foglioline, di cui viene attaccata la pagina interna, si riuniscono in caratteristici mazzetti. Questo afidi produce una abbondante melata che attira numerosissime formiche o viene successivamente ricoperto dalla fumaggine; in giugno migra su piante erbacee e vi resta durante tutti i mesi estivi: in autunno le forme alate ritornano sul ciliegio per deporvi l'uovo durevole. Le giovani piante soffrono particolarmente a causa dei suoi massicci attacchi, percio è consigliabile effettuare un trattamento invernale. Se si rende necessario un trattamento post-fiorale, bisogna osservare bene il periodo che intercorre tra il trattamento stesso e la data di raccolta dei frutti. In questi casi sono da prendere in considerazione i prodotti a base di nicotina per la loro limitata tossicità e persistenza.

Afide grande delle rose (Macrosiphum rosae)
È una delle specie più comuni che attacca la rosa, ha un colore verde rosato con cornicoli scuri. Si moltiplica con estrema rapidità e massicce infestazioni interessano foglie, gemme, germogli e bottoni fiorali. Questo afide indifferentemente migra su altre piante o continua la sua attività sulla pianta ospite primaria. Con inverni particolarmente miti può svernare anche come adulto. I rosai che hanno subito una forte infestazione di questo afide ne sono danneggiati in maniera sensibile.

Afide nero delle piante (Aphis fabae)
È un afide di colore nero, estremamente diffuso; infatti può svilupparsi su alcune centinaia di piante tra le quali la dalia, il nasturzio, il rabarbaro, il tabacco, la bietola, la îava, il fagiolo, il carciofo. ecc. Può svernare sia allo stato di uovo che allo stato di adulto, quando la temperatura non è troppo rigida. Le piante attaccate non si sviluppano e vengono ricoperte da una abbondante melata sulla quale si sviluppa successivamente la fumaggine. Nelle piante di bietola l’afide nero si sviluppa sulla pagina inferiore delle foglie provocandone l'arricciamento e la decolorazione, con la conseguente inibizione dello sviluppo della polpa della bietola.

Afide verde delle insalate (Hyperomyzus lactucae)
Afide verde caratterizzato da una piccola macchia nera nella generazione alata. Attacca principalmente insalate e uva spina dove provoca accartocciamento delle foglie ed arresto della crescita dei germogli. Anche Nasonovia ribisnigri è un afide verde lucido che attacca di preferenza ribes ed uva spina. In estate può provocare seri danni alle colture di lattuga.

Afide sanguigno del pero (Sappaphis piri)
Ha una colorazione rosa grigiastra, attacca principalmente il pero danneggiandone i germogli, accartocciandone le giovani foglie, facendole ingiallire e provocando una abbondante melata. In giugno questo afide migra verso piante erbacee per ritornare sul pero a deporre l'uovo d'inverno, all'inizio dell'autunno.

Afide verde del pisello (Acyrthosiphone pisum)
Come dice il nome, è un afide verde di grosse dimensioni. Ha una particolare preferenza per le leguminose e non assale altre piante. Le infestazioni si sviluppano durante la fioritura e gli attacchi possono provocare gravi danni. La lotta a questo afide deve essere effettuata con grande precauzione: coincidendo il periodo di intervento con la fioritura, si dovranno utilizzare prodotti a bassa tossicità ed a breve persistenza per non danneggiare gli insetti pronubi.

Afide farinoso del susino (Hyalopterus pruni)
È un afide farinoso di colore verde pallido che appare tardi in primavera. In estate, sulla pagina inferiore delle foglie del susino, forma delle numerosissime colonie: parte di queste emigra (sempre in estate) su piante erbacee, mentre una parte rimane sul susino stesso, dove in autunno vengono deposte le uova invernali.

Afide verde dei susini (Brachycaudus helichrysi)
È un afide verde giallognolo che appare precocemente in primavera, si nutre a spese dei germogli in sviluppo, e, più tardi, delle foglioline, provocandone l'accartocciamento e spesso la caduta. A causa della sua apparizione precoce, i danni che può provocare prima ancora che la pianta fiorisca potranno essere gravi. La migrazione verso piante erbacee, in particolare Compositae, avviene in estate. In autunno, l’afide, ritorna sul susino per deporre l'uovo d'inverno.

Afide grigio-rosa del melo (Dysaphis plantaginea)
Questo afide di un colore grigio malva, forma numerose colonie sui germogli e sulla parte inferiore delle foglie, favorendo così l'accartocciamento nei mesi di maggio e giugno. Provoca anche malformazione dei frutti. A fine primavera forme alate migrarro su piante erbacee dove restano nei mesi estivi; quindi all'inizio dell'autunno, torneranno sui fruttiferi per deporre l'uovo durevole.

Afide lanigero del melo (Eriosoma lanigerum)
Si trova quasi esclusivamente sul melo dove si riproduce; di rado si è notato su pero e su cotogno. Ha una colorazione bruna ma la sua abbondante protezione cerosa, simile a bianco cotone, ne nasconde il colore. Questo afide non attacca le foglie e si nutre perforando giovani rametti e germogli apicali.
Nutrendosi, provoca delle piccole galle su germogli, rami ed anche radici. Da queste galle trovano facile via di accesso agenti di svariate malattie che, trovando la pianta indebolita, vi possono provocare danni irreparabili. Alcune varieta di melo, come la Starkins si sono dimostrate molto sensibili a questo parassita, altre come la Jonathan e la Golden delicious sono più resistenti. L'afide lanigero presenta numerose generazioni; in un anno, con tempo favorevole, supera la decina. Sverna allo stato di larva riparandosi nelle anfrattuosità della corteccia e delle grosse radici.
Questo afide è controllato da diversi nemici naturali ma il più instancabile è l'Aphelinus mali, un piccolo imenottero calcidide. La femmina di questo imenottero depone un uovo per ogni afide che resterà vittima dello sviluppo della larva. L'Aphelinus mali non riesce però a contrastare lo sviluppo dell'afide lanigero, riesce solamente a fermarne, in alcune annate, uno sviluppo eccezionale. Irrorazioni invernali con prodotti a base di DNOC sono indicate nella lotta a questo parassita.

Afide verde del melo (Aphis pomi)
È un afide di medie dimensioni, color verde, che attacca meli, peri (anche in
giovanissima età) e può dimostrarsi un pericoloso parassita per giovani impianti o vivai. Il ciclo biologico di questo afide avviene completamente sul melo o sul pero. I giovani germogli, che subiscono un attacco, si ricoprono rapidamente di un fitto strato verde di afide, smettono di svilupparsi e in pochi giorni avvizziscono e muoiono. Le giovani foglioline,attaccate, si accartocciano. All'inizio dell'autunno l'afide verde depone le uova d'inverno, lisce e scure, nelle spaccature del legno.

Afidi galligeni del melo (Dysaphis, anthrisci, brancoi, radicola)
Questi afide sono molti simili tra di loro, tant'è che fino a non molto tempo fa erano conosciuti come Sappaphis devecta. Le foglie, attaccate, assumono una caratteristica colorazione rosso chiaro e si arricciano; anche i frutti attaccati talvolta assumono la stessa colorazione e vengono deformati. Verso la fine di maggio migrano su piante erbacee per ritornare in autunno sulle piante arboree a deporre l'uovo d'inverno.

Afide verde migrante del melo (Rhopalosiphum insertum)
È di colore verde chiaro con striature piùrscure. Attacca preferibilmente meli e cotogni non più giovani, nutrendosi su germogli e giovani foglie, causando distorsioni e lievi accartocciamenti fogliari. In maggio migra su piante erbacee per trascorrervi i mesi estivi. All'inizio di autunno, le forme alate ritornano sui meli dove depongono l’uovo d'inverno. Essendo questo afide meno pericoloso del suo simile Aphis pomi, la lotta si presenta facile e spesse volte non necessaria.

Afide sigaraio del pesco (Myzus varians)
È un afide di colore verde involontariamente introdotto dall'uomo in Europa abbastanza di recente. Vive sul pesco dove attacca la pagina inferiore delle foglie, provocandone il tipico arrotolamento longitudinale da cui deriva il suo nome. In primavera una parte di questi afidi migra su piante erbacee, mentre alcuni individui continuano il loro ciclo sul pesco dove, in ottobre, ritornano anche gli afidi alati per deporre le uova d'inverno.

Afide brunastro del pesco (Appelia schwartzi)
È un afide che vive sul pesco senza migrare su altre piante. Ha colore nerastro e si sviluppa in colonie numerose sulla pagina inferiore delle foglie, deformandole. Può provocare gravi danni quando gli attacchi sono massicci e precoci. Sverna sia allo stato di uovo che allo stato di adulto.

Afide verde del pesco (Myzus persicae)
Ha colore variante da rosa a verde giallastro, attacca una quantità notevole
di piante erbacee (Solanacee, Brassicacee, piante di serra in genere) ed arbustive tra cui predilige il pesco. Le sue punture, oltre a trasmettere malattie da virus, causano l'accartocciamento fogliare e la distorsione dei germogli. Dalle piante ospiti (pesco in generale), alla fine della primavera, migrano su piante erbacee, ospiti secondarie, dove continuano il loro ciclo biologico e, se il clima lo consente, una parte di loro sverna e si riproduce su questi ospiti erbacei senza ritornare sul pesco.

Afide della patata (Macrosiphum cuphorbiae)
È un afide di grosse dimensioni di color verde con una riga scura sul dorso. Danneggia i germogli e causa un accartocciamento fogliare sulla patata e su numerose altre piante, tra cui la lattuga.

Aulacorthum solani
È un afide verde giallastro che causa, con le sue punture, notevole arricciamento delle foglie della patata e delle Solanacee in genere. Un suo attacco massiccio sulla patata stessa riduce notevolmente la produzione di tuberi e, qualora dovesse trattarsi di coltura di patata da seme, ci sarebbe il grave rischio di trasmissione di infezioni virali.

Pemphigus auricolae
È un afide di color verde chiaro ricoperto da una bianca lanuggine cerosa.
Si trova soprattutto su radici di primule invasate ma occasionalmente anche in pieno campo. Le foglie delle piante infestate ingialliscono e, in seguito, l'intera pianta può appassire. Questo afide attacca anche i fittoni di carota. Per quanto riguarda le piante ornamentali in vaso, si può intervenire mediante immersione in soluzione acquosa di malathion per circa 15 minuti.

Pemphigus bursarius
È un afide farinoso che svolge il suo ciclo biologico preferibilmente sul pioppo e sulle insalate. In primavera, gli afidi nati dall'uovo d'inverno, si sviluppano sulle foglie del pioppo provocandone delle galle piriformi brune. In estate, la maggior parte degli afidi migra su varie piante erbacee, con preferenza per le insalate, dove forma una colonia lanuginosa sulle radici ed al colletto della pianta. In autunno, le forme alate ritornano sui pioppi per deporre le uova d'inverno. Con condizioni favorevoli, alcuni individui
svernano sulle piante erbacee.

Rhopalosiphum nymphaeae
È un afide scuro leggermente farinoso che in estate forma grandi colonie su piante acquatiche causando distorsione e decolorazione delle foglie e dei fiori (in particolare gigli acquatici). Gli ospiti invernali sono le piante del genere Prunus: da queste gli individui alati ritornano sulle piante acquatiche durante il mese di giugno. La lotta a questi afidi, non è semplice se nell'acqua sono presenti pesci, poiché la maggior parte degli insetticidi, compresi quelli a base di rotenone. sono dannosi ai pesci stessi.
In questi casi possono essere usati i prodotti a base di nicotina che sono i meno tossici.

Sappaphis tulipae
È un afide giallastro che attacca i bulbi e continua la sua attività biologica nei magazzini dove vengono riposti i bulbi stessi: vengono aggrediti anche i giovani germogli che spuntano da questi. L'infestazione si può curare mediante immersione in soluzione di lindano per 15-20 minuti.

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