Fuchsia

Il nome commemora Leonard Fuchs, botanico tedesco del sec. XVI. Il genere comprende circa 100 specie, ma è stato talmente ibridato da rendere difficile. se non impossibile, considerare come vere specie botaniche la maggior parte dei tipi oggi in coltivazione. Le piante variano da alberi a piccoli arbusti, possono essere erette o decombenti e talvolta prostrate; le foglie possono essere opposte, alterne o verticillate, ma sempre semplici ed intere; i fiori, che costituiscono la loro bellezza, sono vistosi e si presentano ascellari, talvolta riuniti in racemi a pannocchia, di solito penduli, costituiti da un calice colorato, campanulato o imbutiforme, più o meno lungo a seconda delle specie, con quattro lobi estroflessi; la corolla che ne fuoriesce è costituita da quattro o cinque petali, di solito di colore diverso, in rare specie mancanti, con filamenti assai lunghi proiettati verso l'esterno. I frutti sono bacche quadriloculari.
Specie coltivate: Fuchsia arborescens, dell'America Centrale, è un piccolo albero che può raggiungere i m 6 d'altezza,ma che nei nostri climi rimane allo stato arbustivo, nelle zone più miti può essere coltivato all'aperto. Le foglie verdi e lanceolate sono triverticillate, i fiori piccoli, lunghi circa cm 1, riuniti in dense pannocchie erette che ricordano quelle dei lillà, di colore rosa purpureo, sbocciano in inverno; Fuchsia excorticata, della Nuova Zelanda, anch'essa arborea, è di dimensioni più grandi, dal momento che nel suo habitat raggiunge i m 12; ha fiori con calice giallo passante al rosso scuro, petali viola e stami azzurri ed è coltivabile all'aperto nei nostri climi più miti; Fuchsia fulgens, messicana, arbusto di circa m 1, con numerosi e lunghi fiori riuniti in racemi, ha calice dal lungo tubo rosso brillante e corti lobi, corolla corta rosso brillante e fiorisce in estate; Fuchsia magellanica, del Cile, è un'arbustiva spogliante le cui numerose varietà sono più o meno rustiche nella maggioranza dei nostri climi; coltivata all'aperto può perdere la parte aerea a causa del freddo, ma vegeta facilmente di nuovo in primavera; è la principale capostipite dei numerosissimi ibridi moderni; tra le sue varietà si possono ricordare la gracilis del Messico, sottile, con piccole foglie, con calice sottile e scarlatto e corolla violacea; la variegata, più rara e delicata, con foglie sottilissime variegate in bianco e roseo; la riccartoni, la più rustica, con fiore anch'esso scarlatto e porpora, ma più corto; Fuchsia triphylla, originaria delle Indie
Occidentali, suffrutice cespuglioso di circa cm 60 d'altezza, ha foglie ovate e
bronzate, violacee sulla pagina inferiore dall'aspetto vellutato, e grappoli terminali di lunghi e sottili fiori color corallo con corolla cortissima; la specie tipo non è quasi mai coltivata, ma ne sono derivate alcune cultivar tra le quali la Gartenmeister Bonstedt, dalle foglie venate in rosso, fiorifera ed attraente. Il vastissimo gruppo di cultivar che va sotto il nome generico di Fuchsia x hybrida comprende una infinità di incroci, spesso nomenclati nei paesi nordici dove le Fuchsia sono molto diffuse, ma è inutile elencarle in Italia, dove i floricoltori, pur avendone spesso di diversi tipi, le elencano raramente in catalogo, definendole di solito con il nome del solo genere.
Coltivazione: tale pianta rustica è poco coltivata in Italia, dove il clima, troppo asciutto e poco fresco in estate, non ne favorisce la crescita. Malgrado la sua resistenza al freddo, viene quasi sempre coltivata in vaso: ciò permette non soltanto un eventuale riparo invernale, ma anche la scelta di posizioni fresche a mezz'ombra durante il periodo estivo. Il terriccio dovrà essere composto in parti uguali di terra fibrosa e ben concimata e di terra di bosco o di foglie, le innaffiature, molto frequenti ed integrate da concimazioni liquide in estate, dovranno essere diradate al massimo durante l'inverno. Il drenaggio dovrà essere ottimo sia in piena terra che in vaso, perché le Fuchsia pur amando i climi freschi, non sopportano l'acqua stagnante; la posizione, come si è detto,dovrà essere a mezz'ombra. Le piante si poteranno in primavera per permettere ai giovani rami di produrre getti laterali e di mantenere la forma. Le forme decombenti potranno essere coltivate in sospensione per poter apprezzare
maggiormente l'aspetto dei fiori. La moltiplicazione è quasi sempre agamica e si effettua in primavera per talee erbacee sotto vetro e con calore di fondo, con talee semi-legnose in estate o legnose in inverno, in serra. Grandi nemici di queste bellissime piante, nei nostri climi troppo asciutti e ventosi, sono gli attacchi di aleurodidi (mosche bianche) cui esse sono soggette; inoltre la siccità dell'aria provoca facilmente la cascola dei bocci fiorali e la defoliazione dei fusti: volendole coltivare bisogna quindi accertarsi che il clima sia abbastanza fresco ed umido e scegliere con cura la posizione adatta.
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