Ibrido

Si dice 1 un individuo ottenuto da due diverse piante per mezzo di impollinazione, sia naturale che artificiale, derivato dal seme che risulta in tal modo dalla fecondazione. Il termine viene adoperato per indicare sia l'incrocio tra specie differenti, sia tra varietà della stessa specie, naturali o coltivate, ma può aversi anche l'incrocio tra generi diversi e molto affini allorché il loro corredo ereditario lo permetta. Gli Ibridi tra due specie si dicono interspecifici quelli tra due generi intergenerici e quelli discendenti da due varietà coltivate prendono il nome di cultivar. Nel Codice  Internazionale vi sono regole ben stabilite per la nomenclatura botanica che stabiliscono le loro denominazioni, per quanto la materia sia più complessa di quanto possa apparire a prima vista, data l'istituzione
relativamente recente di tale codice. Gli Ibridi per quanto riguarda le
specie, possono essere nomenclati in vario modo: inizialmente essi vengono chiamati con il nome dei due genitori, di cui quello femminile deve essere posto per primo, divisi dal segno di moltiplicazione. Quando si tratti di un vecchio ibrido, di uno che è coltivato da molte generazioni e che sia stabile o non dimostri tendenza ad avere forti variazioni allorché viene riprodotto da seme, può acquistare un nome latinizzato o un attributo specifico, preceduto dal segno di moltiplicazione e seguito o no dal nome dei genitori tra parentesi. Gli ulteriori incroci di un ibrido originario,
come pure quelli tra varietà coltivate di qualsiasi specie, debbono avere un
nome di fantasia possibilmente non latino, che non verrà mai tradotto dalla lingua originale e sarà posto tra virgolette. Gli ibridi intergenerici hanno il nome composto obbligatoriamente con una parte dei nomi dei due generi usati per l'incrocio; per il resto le regole sono le stesse di quelle per gli ibridi interspecifici.
Tutte le cultivar appartenenti a grandi gruppi derivati da una specie principale incrociata con altre prendono collettivamente la denominazione di Ibrido di... , oppure ... lbrido (o ibrida) o anche grex, cioè gruppo, spesso abbreviato in g. Altre volte numerosi incroci tra specie diverse formano raggruppamenti di cultivar con attributi abbastanza simili: si possono avere allora denominazioni collettive per tutto il gruppo che tengano o meno presenti le caratteristiche salienti degli incroci o possono essere di ordine generale,e verranno in ogni caso precedute da x. Troviamo così Begonia x cheimanta, Begonia x hiemalis, Begonia x tuberhybrida, Pelargonium x hortorum ( ibrido di Pelargonium zonale), Pelargonium x domesticum (o ibrido di grandiflorum), e talvolta, per le varietà orticole di molteplici generi, la voce generale cultorum. Nell'ambito di queste denominazioni,ogni cultivar avrà pur sempre il suo nome di fantasia come per es. Begonia x tuberhybrida Bouton de rose . Gli Ibridi coltivati, allorchè presentino una ragionevole stabilita in alcuni caratteri ed un minimo di variabilità (nel portamento, nell'altezza, nel colore dei fiori). costituiscono le razze , (in inglese =strain) e sono generalmente il risultato di successivi incroci che permettarlo di ottenere il numero massimo possibile di omozigoti. Gli ibridi possono ovviamente essere anche naturali ed in molti casi, essendosi dimostrati stabili, sono assurti al rango di specie o almeno di varietà. Anzi. spesso, la determinazione del fatto che una specie è in realta originariamente un ibrido è stata ed è importantissima per stabilire le specie originarie, talvolta estinte, altre volte sconosciute. A volte,tuttavia l'ibridazione naturale produce al contrario una diminuzione di vigorosità; si tratta in questi casi di ibridi intermediari che deperiscorro dopo la prima generazione di lussureggiamento degli ibridi simile a quanto avviene in coltivazione. Come tipo particolare di ibrido abbiamo quello che si usa chiamare ( ibrido da innesto )ma che più propriamente viene detto chimera e che si ottiene talvolta da germogli avventizi al punto di contatto dei tessuti del portainnesto e della marza.
La prima chimera di cui si abbia notizia fu il Limon citratus aurantium che
apparve in Italia alla metà circa del 1600 e fu detto allora bizzarria . Uno
dei più comuni ibridi è il +Laburnocytisus adamii (Laburnum anagyroides+  Cyrisus purpureus), ma si può ottenere anche sperimentalmente e ne esistono diversiin Solanum. Syringa, ecc. Il nome di Ibrido non è veramente appropriato per questi individui, per quanto essi presentino caratteri di intermediarietà, perché, non provenendo dall'unione sessuale dei genitori, essi non presentano unione nei caratteri delle loro cellule che si originano da cellule somatiche e sono soltanto concresciute ma non modificate. Appunto per questo le chimere debbono essere indicate dal nome preceduto dal segno + e non da quello di moltiplicazione, per quanto seguano le regole degli ibridi nella formazione dei nomi interspecifici ed intergenerici, per i quali ultimi debbono essere nomenclate con la risultante di parte dei nomi dei due generi, come per es. + Crataegomespilus dardarii (Crataegus monogyna + Mespilus germanica); se invece appartengono alla stessa specie, il genere rimane uguale: Syringa + correlata : Syringa x chinensis + Syringa vulgaris.
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