Insetti utili alle piante

Così come esistono molti insetti dannosi ai vegetali, ne esistono altri utili, pur se il loro numero appare, secondo le conoscenze attuali, ancora esiguo. Classico esempio di insetto utile è l'ape (Apis mellifica). Essa, oltre che per la produzione di miele e cera, interessa l'uomo anche per la specifica funzione di pronubo, cioè di agente intermediario della fecondazione di specie vegetali: nel compiere, per alimentarsi, la raccolta
dai fiori del nettare (liquido zuccherino) e del polline (seme maschile in forma di granuli ) l'ape trasporta involontariamente il polline stesso sugli organi femminili dei fiori di diverse specie. La natura, che ha dotato le piante fanerogame di fiori vistosi e di attrattive quali il profumo ed il nettare
in funzione di richiamo, ha provvisto l'ape (ma non solo essa, bensì anche
altri suoi parenti più o meno prossimi) di setole collocate diffusamente sul corpo, setole che, nel passaggio dell'ape medesima entro i fiori, si caricano di granuli di polline, che viene così trasportato da fiore a fiore e dagli organi maschili ai femminili. Come è legge generale per gli organismi riproducentisi per accoppiamento, lo sviluppo del frutto dal fiore è di norma possibile se gli organi fiorali femminili sono stati fecondati: di qui la conseguenza che piante fruttifere quali le pomacee, dalla fioritura abbondante, potranno, in maggiore o minore misura, trasformare i fìori in
frutti se saranno più o meno visitate dalle api. È pertanto diffusa, specie fra i grandi frutticoltori, la pratica di porre gli alveari nei frutteti al frne specifico di ottenere molte fecondazioni e più abbondanti fruttificazioni. Occorre peraltro osservare che la funzione di impollinatori degli insetti pronubi può nuocere ai floricoltori che intendano commerciare i fiori in quanto tali, perché mentre i fiori, specie se la temperatura non è troppo elevata, mantengono la loro vitalita, il colore e la forma... in attesa della fecondazione, essi in genere perdono rapidamente il loro bell'aspetto allorché la fecondazione medesima è avvenuta. L'utilità degli insetti pronubi sarà pertanto valutata diversamente a seconda che si vogliono ottenere fiori ovvero semi dalle specie fiorifere coltivate (ciò interessa ovviamente se si tratta di specie soggette a fecondazione zoofila, modalita peraltro molto diffusa, se non anche generale, fra le specie da fiore coltivate). Nel caso sopracitato dell'ape si e visto un intervento diretto e consueto di un insetto nell'assicurare lo svolgimento di una funzione naturale della pianta. Altre forme di utilità degli insetti si possono ravvisare nei casi in cui il parassita di un vegetale sia a sua volta parassitato da un suo proprio parassita specifico: eridentemente il parassita di un insetto e un ausiliario indiretto della pianta da quest'ultimo parassitata, contribuendo
a ridurre o ad eliminare gli attacchi del nemico della pianta stessa. L'esistenza di queste situazioni in natura ha indotto l'uomo allo studio di metodi,ancora sperimentali in molti casi,di lotta biologica ai parassiti dei vegetali. I lombrichi, ad esempio, costituiscono un altro caso di organismi animali, non insetti ma vermi di indiretta utilità ai vegetali: uno studioso ha definito il lombrico primo coltivatore ed effettivamente (a parte l’inconveniente dei mucchietti di escrementi da esso rifiurati in superficie, che possono disturbare col loro ingombro le piccole piante dei semenzai) sembra che il lombrico, inghiottendo terreno contenente detriti organici
e batteri ed espellendolo digerito,compia un'utile opera di elaboraziorre
del terreno medesimo. Le gallerie da esso scavate senza danneggiare le radici,che peraltro non costituiscono suo alimento, sarebbero utili all'economia del suolo e dei vegetali, per il conseguente effetto di moderata aerazione del terreno stesso.
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