La scagliola

Vetro di Maria, cristallo di gesso, meschia, pietra di luna: sono solo alcuni dei nomi con i quali viene definita la scagliola. Una tecnica antica che ancora può oggi trovare spazio nelle case, con applicazioni diverse di grande effetto decorativo. E la sicurezza che il loro valore aumenterà nel tempo.
Questo tipo di lavorazione era già noto ai Romani, ma è nel '600 e '700 che si assiste a un vero e proprio boom, soprattutto a Carpi, in Emilia, e
in Toscana, e poi nel resto d'Italia e in Europa. La scagliola era un'alternativa ai più costosi lavori in marmo, ma l'effetto pittorico e la resistenza ne decretano presto il successo sia in ambito religioso che nelle dimore aristocratiche.
La scagliola si ottiene da un minerale,la selenite, che allo stato naturale si presenta in scaglie e lamelle. Cotta e macinata, viene mescolata a polveri colorate e colle animali. Gli impasti ottenuti vanno a riempire i disegni precedentemente incisi su una lastra di marmo. Una volta induriti vengono graffiti con il bulino per tratteggiare i dettagli dei motivi ornamentali, poi riempiti con altre sfumature di colore. A lavoro concluso il piano viene lucidato e rifinito con cera d'api. Un procedimento che richiede molta
esperienza, per un'opera si impiegano dalle 20 alle 400 ore di lavoro. cioè,dai 2 ai 7-8 mesi, a seconda della sua complessità.
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