Lampranthus

Il nome deriva dal greco lampròs lucente ed anthos fiore, in riferimento appunto ai fiori vistosi e brillantemente colorati. Il genere comprende succulente semi-arbustive, quasi totalmente originarie del Sud-Africa; esse hanno per lo più fusti prostrati ed espansi e foglie piccole, carnose, di varia forma. Le piante sono molto fiorifere e formano una decorazione di vivaci colori, bianco, rosa, rosso, violaceo, giallo o arancione, durante tutta l'estate, in pieno sole; sono soprattutto adatte per giardini rocciosi al mare, ma crescono bene anche in terrazze assolate dove l'aridità atmosferica non costituirà per loro alcun pericolo, al contrario di quanto accade per molte altre piante a fioritura estiva.
Specie coltivate: lampranthus aurantiacus può raggiungere i cm 90 ed è molto compatto con fiori arancione vivo dal centro giallo; lampranthus aureus è strisciante, con foglie carnose ed angolari, parzialmente unite ed acuminate, con punteggiatura translucida; i fiori sono color arancio vivo; lampranthus blandus ha foglie angolari e punteggiate e fiori rosa;lampranthus brownii ha foglie di colore verde-grigio e fiori gialli o arancione che divengono rosso lucente;lampranthus emarginatus ha fusto legnoso, grigio, ramificato e foglie lineari e triangolari grigiastre; i fiori sono rosso-violaceo;lampranthus spectabilis è prostrato, con grandi masse di fiori color porpora che coprono quasi interamente il fogliame. Ove molte specie siano coltivate insieme, come nei giardini costieri, le piante producono con molta facilita ibridi naturali che variano nel portamento e nel colore dei fiori.
Coltivazione: se questa avviene in vaso, il terriccio dovrà essere sciolto e poroso senza il minimo ristagno d'acqua, composto di terra concimata, unita a sabbia e tritumi di pietrisco, ed i vasi dovranno essere muniti di ottimo drenaggio. La temperatura minima invernale dovrebbe aggirarsi sui 4°C, tuttavia le piante sopportano occasionali abbassamenti di temperatura purché siano mantenute asciutte. Nei climi miti possono
quindi essere coltivate all'aperto, in posizione assolata e molto rrparata da ogni umidità invernale, por esempio, sopra muri o rocce, dove l'acqua può
scorrere con estrema rapidità. Tuttavia, se si temono eventuali gelate, si potranno fare, a fine estate, delle talee scegliendo le punte erbacee e facendole radicare in sabbia pura: le nuove piante così ottenute saranno fatte svernare in locale fresco e luminoso e saranno di nuovo poste a dimora, una volta trascorso il pericolo dei geli. Le innaffiature potranno essere frequenti ed abbondanti fra aprile e settembre, ma in inverno dovranno essere quasi completamente sospese, a meno che non si debbano avere temperature più alte di quelle raccomandate.
Anche per le piante che abbiano svernato all'aperto, però, è consigliabile una buona rimonda prima della ripresa vegetativa; essa servirà ad eliminare i rami secchi che si formano spesso anche sotto le nuove vegetazioni in modo antiestetico e pregiudizievole perché potrebbero annidarvisi insetti e malattie. La riproduzione si effettua per seme, in marzo, ad una temperatura di circa 21°C, in terrine umide ed ombreggiate, tuttavia la moltiplicazione per talea è così semplice che, a meno di voler ottenere nuove varietà,deve essere senz'altro preferita.
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