Quillaja

Il nome deriva dall'originale cileno quillai che si riferisce alle proprietà della corteccia contenente sostanze glucosidiche del tipo delle saponine, solubili in acqua; questa corteccia, polverizzata e disciolta in acqua, costituisce un ottimo schiumogeno; il prodotto commerciale tuttavia si ottiene solo dalla parte interna ed è, tra l'altro, usato come tonico per capelli. Si tratta di un piccolo genere cui appartengono solo tre specie di alberi sempreverdi originarie delle foreste temperate sud-americane. Dalle tre specie esistenti viene coltivata come curiosità, e raramente, solo Quillaja saponaria o albero del sapone,che nel suo habitat originale raggiunge m 15-20 di altezza, con foglie sparse,picciuolate, lunghe cm 3-5, ovate, dentate e coriacee, accompagnate da piccole stipole decidue; i fiori, bianchi, sono abbastanza grandi, solitari o riuniti in piccole pannocchie terminali. Il calice è persistente, a cinque lobi ovati, e i cinque petali sorlo piccoli e spatolati; gli stami sono dieci ed i carpelli cinque; il frutto è costituito da cinque follicoli oblunghi, aderenti alla base, con parecchi semi.
Coltivazione: la coltivazione di questa pianta non presenta grandi difficoltà, ma è da tener presente che si tratta di una specie non troppo rustica, poco resistente alle temperature inferiori a 4°C. È quindi possibile coltivarla all'aperto solo in zone alquanto miti. Ama i suoli piuttosto soffici e leggeri e debolmente acidi; almeno fìnche l'albero
è giovane potrà essere innaffiato liberamente durante l'estate. Le piante si ottengono mediante la semina in primavera, in ambiente riparato o preparando talee che si pongono a radicare in un cassone riscaldato.
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