Cos’è la Pirolisi

La Pirolisi (o Piroscissione) è un processo di decomposizione termochimica che avviene in assenza di agenti ossidanti (come l’ossigeno).
In parole povere si tratta di una reazione chimico/fisica che consiste nel sottoporre a forte riscaldamento una sostanza (o un insieme di sostanze) in modo da poterla decomporre in molecole più piccole, il tutto avviene in assenza di ossigeno.
Una combustione di questo tipo (tecnicamente dissociazione o decomposizione) quindi, consente di rompere legami chimici di molecole complesse di materiale organico come il legno ad esempio in modo da trasformarle in molecole più piccole.
Esistono vari tipi di Pirolisi, che si differenziano in base al tipo di materiale/sostanza utilizzata e del prodotto finale risultante.
Ad esempio la pirolisi di materia organica il cui risultato è un residuo composto proncipalmente dal carbonio, è chiamato Carbonizzazione.
La pirolisi del metano consente di convertire il metano in idrogeno e carbonio.
Un procedimento molto simile avviene anche nella creazione della carbonella, anche se in realtà nella carbonaia c’è una certa percentuale di ossigeno suppur troppo bassa per permettere una normale combustione.
Anche nella raffinazione del petrolio viene utilizzata una forma di pirolisi detta cracking che consiste nello scomporre molecole organiche complesse (come cherogeni o idrocarburi a catena lunga) in molecole più semplici come gli idrocarburi leggeri.
In tempi recenti questa applicazione viene anche utilizzata nei termovalorizzatori per il trattamento dei rifiuti.
La pirolisi di norma avviene a temperature tra 400 e 800°C, e i prodotti risultanti dal processo sono gassosi (syngas), liquidi (tar o olio di pirolisi) e solidi (char) con proporzioni variabili.

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