Il genere comprende alberi di medie dimensioni, decidui, che vegetano, salvo poche specie, in terreni molto umidi.
Sulle radici si trovano dei noduli contenenti batteri i quali hanno la
capacità di fissare l'azoto contenuto nell'atmosfera, che viene quindi assorbito dalla pianta ospite.
Specie coltivate:
in Italia vivono allo stato spontaneo quattro specie: Alnus cordata, Alnus viridis, Alnus glutinosa ed Alnus incana.
Alnus cordata, ontano napoletano, tra le specie del nostro paese è quella di maggiori dimensioni, dato che non di rado arriva a m 25 di altezza. È un ontano tipicamente italiano, che vive in una zona compresa tra l’Appennino campano-lucano e quello calabrese, ma che si trova anche in alcune parti della Corsica.
Si tratta di un albero molto bello ed ornamentale che trova condizioni ottimali di clima nell'area di transizione compresa tra la fascia dei querceti e quella dominata dal faggio, dove è molto diffuso. Tra tutte e specie di ontani italiani, è quella meno esigente in fatto di umidità del
terreno. E’ una pianta molto efficace per proteggere il suolo dall'erosione e per migliorarne la fertilità, grazie al potente apparato radicale ben sviluppato, alle foglie che formano, cadendo al suolo, una lettiera abbondante e ricca di elementi fertllizzanti, ai tubercoli radicali, sede di batteri azoto-fissatori. Oggi questa specie è molto meno diffusa che in passato. Ciò è dovuto all'azione dell'uomo, che ha eliminato l'ontano napoletano da vaste zone, sia direttamente, con il taglio, per ricavarne legno o per far posto all'agricoltura, sia indirettamente, con la pratica di pascoli eccessivi o incendi. I residui boschi naturali vanno quindi ben protetti, e in tutte le zone del suo areale, ecologicamente adatte a soddisfarne le esigenze, si deve reintrodurre la specie, preziosa anche per il rapido accrescimento di cui dà prova.
Il legno è caratteristico poiché, appena tagliato, si tinge di rosso-arancio e quindi si scurisce.
Alnus viridis, ontano verde: si tratta di un cespuglio e, a volte, di un alberello che raggiunge un'altezza in genere non superiore ai m 3. Al contrario della specie precedente, ha un areale vastissimo comprendente una parte dell'Europa, l'Asia Settentrionale compreso il Giappone, l'Alaska, il Canada, gli Stati Uniti del Nord e la Groenlandia.
In Italia vive su tutta la catena delle Alpi, dove è largamente diffuso dai 1400-1500 ai 2300 metri di altitudine. Qui colonizza i terreni più ingrati e prepara le condizioni idonee all'insediamento di specie più esigenti, come, per esempio, l'abete rosso; sopporta molto bene le basse temperature dell'alta montagna.
Alnus glutinosa, ontano nero: è un albero in grado di raggiungere a volte i m 20-25 di altezza, ma che in genere non supera i m 8-10. È la specie di ontano più diffusa nel nostro paese, dove è presente ovunque, comprese le isole, limitatamente però alle zone che sono molto umide; di conseguenza, lo si trova per lo più in vicinanza di corsi d'acqua, laghi e paludi. Diffusa in quasi tutta Europa, in alcune zone del Nord Africa e nell'Asia Minore, è la pianta più usata, almeno in passato, per la fabbricazione degli zoccoli, dal momento che ha un legno adattissimo per questi usi.
Alnus incana, ontano bianco, di dimensioni simili a quelle della specie precedente ha anch'esso un vasto areale. Vive infatti in buona parte dell'Europa, in Siberia e nell'America Settentrionale. In Italia vive sulle Alpi e sulle Prealpi fino a 1700-1800 metri di altitudine e più a sud raggiunge appena l'Appennino tosco-romagnolo. E’ una specie adatta a rinsaldare i terreni franosi, grazie al robusto apparato radicale che si spinge molto in profondità: inoltre, migliora il terreno, rendendolo adatto ad ospitare specie forestali più esigenti, come il faggio, l'abete bianco e l'abete rosso.
Il legno degli ontani è di poca durata all'aria, ma è resistentissimo quando viene impiegato interamente sommerso in acqua. Ciò vale soprattutto per l'ontano nero, e se ne doveva essere ben a conoscenza in passato, perché le palafitte impiegate per le costruzioni di Venezia e Ravenna erano esclusivamente di ontano nero.
Coltivazione: come già detto, gli ontani vogliono una discreta umidità del suolo; riescono a crescere anche in terreni gessosi, ma si avvantaggiano se crescono in condizioni di buona fertilità. Si possono propagare sia per seme, che per talee, prelevate, naturalmente, dopo la caduta delle foglie. Le varietà artificiali andranno diffuse mediante innesti o con talee. Sia la semina che l'interramento delle talee vanno eseguite in primavera.
Alnus: varie specie di Ontano, coltivazione
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