Il nome deriva dal greco alopekuros -coda di volpe, in riferimento all'aspetto delle infiorescenze a spiga cilindrica. Questo genere comprende erbe rustiche, alcune annuali, altre perenni.
Vi sono molte specie spontanee in Italia, diffuse in tutta la penisola, nei prati e nei luoghi umidi, generalmente appetite dal bestiame come foraggio, ma non sufficientemente ornamentali da meritare una coltura.
Specie coltivate:
Alopecurus pratensis (cm 50-100) cresce spontanea in Europa; la varietà aureo-variegatus, pitr bassa della specie, è usata nelle aiuole per il fogliame variegato;
Alopecurus lanatus (cm 15-20) ha foglie lanuginose ed un aspetto bianco-argenteo; in estate produce spighe verdi o porporine. Sono entrambe specie perenni.
Coltivazione: le specie che vengono coltivate non hanno esigenze particolari di terreno, purché questo sia ben drenato; prosperano in pieno sole. Si moltiplicano dividendo i cespi in primavera o per semina all'aperto non appena i semi siano maturi.
Alopecurus Coda di volpe: specie, coltivazione
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