Gagea

Il nome commemora Sir Thomas Gage, valente botanico del sec. XIX. II genere è rappresentato da piccole piante bulbose, rustiche, originarie dell'Europa, dell'Africa boreale e delle regioni temperate dell'Asia, che Linneo aveva inizialmente inserito nel genere Ornithogalum. I bulbi sono molto piccoli, talvolta accompagnati da bulbetti nudi, all'esterno delle tuniche di protezione; le piante hanno in genere una o due foglie radicali, raramente di più, ed alcune caulinari che, intorno all'infiorescenza ombrelliforme, si trasformano in brattee; i fiori sono gialli.
Specie coltivate: Gagea bohemíca è una delle specie più piccole poiché non supera i cm 7-8 quando è in coltura, mentre allo stato spontaneo è alta solo cm 5: può avere fino a 5 foglie radicali ed i tepali sono leggermente villosi come i peduncoli; fiorisce da gennaio a marzo; Gagea fistulosa è alta da cm 5 a 20, con una o due foglie radicali, fistolose e giunchiformi; lo scapo fiorale porta da uno a cinque fiori, avvolti da due brattee opposte, che sbocciano in giugno-agosto; è presente in Italia nei pascoli e nei luoghi sassosi; Gagea lutea è un poco più alta della precedente, infatti lo scapo può raggiungere circa cm 30, e porta 2-10 fiori che sbocciano in aprile e maggio. Ha una sola foglia radicale lineare-lanceolata; in Italia è spontanea soprattutto nelle zone montane.
Coltivazione: queste piccole piante bulbose si naturalizzano facilmente nelle
zone erbose, dove possono formare dei tappeti, o negli anfratti dei giardini rocciosi. Amano i terreni freschi ed umidi, ma abbastanza sabbiosi, che non permettano il ristagno dell'acqua, e preferiscono le posizioni soleggiate o di mezza ombra. Una volta messi a dimora i bulbi si possono lasciare fino alla fine della vegetazione; in autunno si estirpano quelli vecchi. A seconda delle regioni, tra agosto e novembre, si ripiantano i bulbilli a cm 5 di profondità e distanti cm 7-8 l'uno dall'altro.
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