Il nome deriva forse dal greco gala latte , probabilmente in riferimento
al candido colore dei fiori. Il genere è rappresentato da una sola specie,
Galax aphylla, originaria del Nord-America, erbacea, rustica, sempreverde, perenne, tipica delle zone boschive, che viene utllizzata soprattutto per coprire il terreno davanti ai border di arbusti, o per contornarne i margini di aiuole. La sua coltivazione ad uso ornamentale risale alla metà del sec. XVIII ed il suo valore decorativo è attribuito alle foglie, disposte in ciuffetto basale, cuoriformi, a margine crenato e nervature sporgenti, che in autunno assumono delle bellissime sfumature bronzee; si prestano anche ad essere utilizzate nelle decorazioni floreali. Le piante raggiungono solo cm 10-15 di altezza e producono delle sottili spighe di piccolissimi fiori bianchi che si allungano molto al di sopra del livello fogliare; sbocciano circa alla fine di giugno.
Coltivazione: questa pianta è molto usata nei terreni tendenzialmente acidi e per tale motivo viene spesso associata alla coltura dei rododendri. Deve essere piantata in ottobre o in marzo: l'effetto migliore si ottiene collocando le piantine alla distanza di circa cm 20 l'una dall'altra. Si riproducono a primavera, ponendo i semi a germinare in un miscuglio di torba e sabbia, in un cassone freddo o anche in piena terra sotto la protezione di una campana, fino a che la germinazione non sia avvenuta.
In settembre si può operare la divisione dei ceppi, ma l'operazione non
dà sempre dei buoni risultati poiché richiede una particolare attenzione.
Galax
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