Gasteria

Il nome derira dal greco gastèr ventre, in riferimento alla base carnosa dei fiori. Il genere comprende succulente quasi sempre acauli, ma spesso accestenti. con foglie coriacee, maculate o fenestrate in diversi modi a seconda della specie, piuttosto nane e sviluppantesi a rosetta o dicotomicamente. Le infiorescenze. portate da lunghi e sottili steli, sono spighe di fiorellini incospicui, campanulati, verdastri o rosa biancastro. Provengono tutte dal Sud-Africa e sono molto affìni alle Haworthia con
le quali sono state spesso incrociate. Specie coltivate: le specie coltivate sono molte, arricchite da moltissimi ibridi, anche naturali, per cui l'identificazione non è sempre agevole. Le specie più diffuse sono: Gasteria armstrongii, con corte, larghe e succulente foglie nascenti a paia dal centro della pianta, punteggiate in bianco con leggeri rilievi; Gasteria echinata, con rosetta di foglie carnose, triangolari e profondamente concave, di colore verde scuro striate in verde pallido e con punteggiatura bianca; Gasteria Liliputana, una delle più piccole della specie, emette molti polloni e le foglie, che in principio sono disposte in paia opposte, formano in seguito una rosetta crescendo a spirale intorno al centro; il colore è verde scuro con macchie verde pallido; Gasteria lingua ha foglie piuttosto lunghe nastriformi, disposte a paia in doppia linea, piuttosto acuminate, di colore verde scuro con macchioline biancastre disposte in strisce orizzontali; Gasteria maculata presenta foglie a paia opposte quasi erette e
imbricate l'una nell'altra, di colore verde piuttosto scuro con macchie bianche leggermente rilevate ed apice delle foglie appena spinoso; accestisce con estrema facilità ed è una delle più comuni e robuste, oltre ad essere capostipite di numerosi ibridi; Gasteria trigona ha rosetta di foglie disposte a spirale, lunghe e carnose, acuminate, verde chiaro largamente macchiate in bianco: forma con facilita polloni basali; Gasteria verrucosa, cespitosa e più caratteristica delle altre, ha foglie lunghe, disposte su due file opposte, concave, dal colore verde scuro o grigiastro; presenta numerosissime verruche bianche nettamente rilevate.
Coltivazione: come tutte le succulente, le Gasterie necessitano di terriccio assai poroso e permeabile, composto di terra fibrosa cui sarà aggiunta una buona parte di sabbia. Le piante desiderano luce intensa ma diffusa, ed esposte al sole estivo assumono un antiestetico colore rossastro che oltre tutto rende invisibili le screziature. Le innaffiature dovranno sempre essere regolari e non troppo frequenti durante tutta la buona stagione, e quasi sospese in inverno, quando la temperatura si abbasserà sino a circa 7°C. Con tale temperatura minima, od addirittura lievemente più bassa, le piante dovranno essere mantenute all'asciutto. La moltiplicazione si effettua di solito facendo radicare i polloni emessi alla base; puo essere anche effettuata per talea di foglie, ma sarà più lunga e bisogna fare molta attenzione al grado di umidità necessario, dato che le foglie distaccate possono marcire facilmente, o anche seccare; si può fare la riproduzione per seme nel tentativo di ottenere nuovi ibridi ed in tal caso i semi dovranno essere leggermente interrati in terriccio molto fine e sabbioso, prima inumidito, e mantenuti ombreggiati ad una temperatura di circa 21°C. I semenzali dovranno essere arieggiati appena possibile per evitare muffe e marciumi, ma non dovranno in nessun caso essere esposti al sole diretto.
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