Iberis

Il nome deriva da lberia, l'antica denominazione della Spagna, poiché le piante che vi appartengono sono originarie di questo paese e delle regioni mediterranee in generale. Esse sono diffuse in un areale che va dal livello del mare ad oltre i 2000 metri di altitudine e vegetano in luoghi rupestri, calcarei, anche aridi. Il genere comprende circa quaranta specie di cui una decina appartiene alla flora spontanea della nostra penisola; alcune di queste ultime vengono chiamate volgarmente, anche dai giardinieri, col nome di tlaspi, che si riferisce propriamente alla specie spontanea Iberis sempervirens; non si deve però confondere questo nome popolare con quello di Thlaspi che è proprio di un altro genere appartenente alla medesima famiglia delle Crocifere. Sono in gran parte piante rustiche, annuali,biennali, perenni; la maggior parte di esse è erbacea, sempreverde, ma non mancano specie dalla base piil o meno lignificata. I fiori, di colore bianco o lillacino, sono riuniti in racemi o in corimbi, e la loro dimensione decresce man mano che si spostano verso il centro dell'infiorescenza; inoltre essi sono caratteristici per avere i due petali rivolti verso l'esterno di diametro notevolmente maggiore degli altri due. Per alcune specie l'epoca di fioritura va da ottobre ad aprile, cioè nel periodo dell'anno meno ricco di fiori, la qual cosa le rende maggiormente apprezzabili. La coltivazione delle Iberis vanta una lunga tradizione, infatti se ne hanno
testimonianze già prima del 1600; attualmente esse sono molto diffuse per la loro rusticità e per la facilità di coltura: basta infatti collocarle in una posizione ben esposta in pieno sole, con un terreno anche comune, purché ben drenato. Molte specie vengono usate nei giardini per bordure di
aiuole, nei giardini rocciosi o per la mosaico-coltura.
Specie coltivate: Iberis amara è una specie annuale, forse la più comune, alta più o meno cm 30; i suoi fiori bianchi, delicatamente profumati, sbocciano in aprile, maggio; sono riuniti in grappoli, compatti all'inizio, più allungati al termine della fioritura. E’ spontanea in Italia, anche se non abbondantissima, soprattutto nel Veneto, e più raramente in Piemonte ed in Toscana; Iberis sempervirens è alta circa cm 20-25; è una piantina cespugliosa con foglie lineari ed obovate; i fiori bianchi o rosati sbocciano a maggio. Anche questa specie è spontanea in ltalia, diffusa in un'area che comprende le Alpi marittime, l'Appennino ligure fino al parmigiano. Da essa sono state ottenute alcune cultivar: Little Gem' alta cm 10, e Snowflake, alta cm 30; Iberis semperflorens è un'altra specie spontanea italiana dalle
foglie carnosette e dai fiori bianchi o porporini, profumati. La si trova in numerose, piccole stazioni dall'Appennino ligure fino alla Sicilia. È una specie molto rustica in coltura, ed i suoi fiori hanno grandi pregi decorativi, soprattutto per quanto riguarda l'epoca di fioritura che va da ottobre ad aprile; Iberis saxatilis è un piccolo frutice alto solo cm 10-15, a fiori bianchi o rosei, che si schiudono in maggio, tipico di zone rupestri. In Italia lo si trova nelle Alpi liguri e piemontesi ed in alcune stazioni dell'Appennino abruzzese; Iberis umbellata è un'altra specie annuale che può essere alta flno a cm 70; ha fusto eretto, ramoso, e fiori che sbocciano da maggio ad agosto, in racemi compatti. E’ una pianta diffusa un po' in tutta Italia, e nella forma spontanea i fiori sono color porporino o bianchi, in commercio però si trovano varietà a diverse sfumature di colore. La varietà albida li ha bianchi, mentre nella purpurea sono di un rosso piuttosto scuro; la cultivar Dunnett's Crimson ha i fiori color cremisi e la Giant Pink, alta cm 15, ha le corolle rosa.
Coltivazione: per avere degli esemplari di Iberis pronti ad una fioritura estiva, occorre seminarli in marzo-aprile, molto superficialmente, in un terreno leggero e ben lavorato; se, invece, si desidera la fioritura in primavera, si deve anticipare l'operazione di semina all'inizio di ottobre. Le piantine in seguito devono essere ripicchettate, lasciando tra loro circa cm 5, e trapiantate poi all'aperto dopo un mesetto, cercando di non smuovere troppo le radici, cioè spostandole con tutto il loro pane di terra.
Subito dopo la fioritura, o meglio ancora, man mano che le infiorescenze cominciano ad appassire, si deve essere pronti ad eliminarle, per impedire la formazione dei frutti che indebolirebbero le piantine; in questo modo si assicura una fioritura più lunga o una eventuale rifioritura nella tarda estate. Le specie suffruticose si possono moltiplicare sia per divisione del piede, operando da ottobre a marzo, sia per talee, preparate in estate o in autunno, tagliando rametti di cm 4-5 o seminandole in aprile in seminiere.
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