Salice

Il nome ha conservato la sua origine latina. Il genere è ricco di specie: infatti ne conta circa trecento, sia arboree, sia arbustive, sia striscianti, che
vegetano specialmente nelle regioni fredde e temperate di buona parte del globo e soprattutto dell'emisfero boreale, prediligendo spesso le stazioni umide dove il terreno risulta sempre ricco di acqua. Numerosi sono gli ibridi naturali, dato che molte specie affini si incrociano tra di loro con grandissima facilitàm per cui, in certi casi la classificazione delle singole forme diventa difficile ed incerta. I salici appartengono alla stessa famiglia dei pioppi (genere Populus) e si distinguono da questi per avere le squame degli amenti intere anziche incise o laciniate, il perigonio sostituito da una o due ghiandole nettarifere e le gemme coperte da una sola squama abbracciante, avente forma di cappuccio. Sono piante dioiche, cioè a sessi separati: i fìori, sia maschili che femminili, sono disposti in amenti per lo più eretti o patenti, che spesso compaiono prima delle foglie. L'impollinazione può essere sia anemofila (resa possibile cioè dal vento) che entomofila (provocata invece dagli insetti). Nelle specie che vegetano allo stato spontaneo nel continente europeo il numero degli stami va da due a cinque. Le antere hanno una bella colorazione vivace, di solito gialla o porporina. I fiori femminili,per lo più di colore verde-giallastro,sono caratterizzati da un ovario bicarpellare, munito quasi sempre di stilo e
regolarmente di due stimmi, interi e bipartiti. La fioritura avviene di solito in
marzo-aprile (a volte inizia prima ed in qualche specie raggiunge il massimo tra maggio e giugno) per le specie arboree ed arbustive, mentre quelle nane delle Alpi fioriscopo in estate. I frutti,che allegano in pochi giorni, sono piccole capsule che, a maturità, si aprono in due valve. Il seme è piccolissimo, non arrivando alla lunghezza di mm 1.5 ed è provvisto di un pappo piuttosto abbondante che gli consente di venire trasportato dal vento anche a grandi distanze. Le plantule dei salici, assai
delicate e gracili nei primi tempi,crescono rapidamente già nel corso del loro primo anno di vita. Per quanto concerne il portamento, fra le nostre specie Salice alba (che raggiunge anche i m 20-25 d'altezza) e Salice fragilis possono arrivare ad assumere dimensioni arboree , Salice aurita è sempre un arbusto che non supera i m 4-5; Salice reticulata, Salice herbacea e Salice retusa sono invece forme nane e striscianti, adattate
alle difficili condizioni dei pascoli e delle rupi d'alta montagna. In molti casi poi il portamento può variare, a seconda delle condizioni ambientali, anche nell'ambito della stessa specie. Così Salice caprea a volte è cespuglioso, mentre in altri casi diventa un alberello alto fino a m 10-12 e presenta un fusto principale indiviso. Le gemme sono disposte in ordine sparso e coperte da una sola squama fatta a forma di cappuccio. I getti di allungamento non hanno gemma terminale. Le foglie sono semplici ed alterne (raramente sub-opposte), lineari, ovali, ellittiche od orbicolari, di solito munite di breve picciuolo e con margine diverso a seconda delle specie. Di solito la pagina inferiore, è più chiara di quella superiore, non di rado addirittura bianca o grigio-tomentosa. Le stipole in generale sono presenti,a volte minime e rapidamente caduche, più spesso persistenti e ben sviluppate. Il sistema radicale è per lo più molto esteso ma poco profondo; il fittone infatti si atrofizza prestissimo e viene sostituito da numerose radici laterali, che diventano anche molto robuste. Le specie indigene nel nostro paese ammontano ad una ventina, ma gli ibridi spontanei, almeno quelli finora segnalati, superano, a dir poco, la cinquantina.
Specie coltivate: Salice acutifolia è un alberello dall'aspetto grazioso, caratterizzato dall'avere getti slanciati e sottili, di colore rosso porpora-violetto, fiori bianchi ed amenti vistosi; è una specie originaria della Russia e del Turkestan; Salice adenophylla è un arbusto alto fino a m 2,5, dalle foglie larghe e di consistenza setosa; gli amenti femminili di questa specie, indigena dell'America Settentrionale, raggiungono la lunghezza di cm 7-8; Salice alba, salice bianco o salice da pertiche, è un albero alto anche fino
a m 20-25, con diametro rnassimo di una sessantina di centimetri. I ramoscelli sono lunghi e flessibili ed hanno corteccia verde-rossastra o bruno-rossastra. Le foglie sono lanceolato-acuminate, dai bordi finemente seghettati e di colore variabile da verde chiaro a verde scuro; quando sono giovani sono coperte da una pelosità argenteocenerina su entrambe le facce, che poi, con il passare del tempo, rimane solo sulla pagina inferiore. Le stipole, che cadono piuttosto presto, sono piccole e lineari. Gli stami sono due ed i semi hanno un pappo bianco. La fioritura avviene in marzo ed in aprile. Da questa specie si ottengono vimini flessibili e lunghi che vanno molto bene per essere impiegati con la corteccia: particolarmente apprezzati per la produzione di vinchi sono quelli della varietà vitellina. Questo salice, pur prediligendo i terreni vicini all'acqua, si adatta anche a quelli relativamente asciutti, purchè siano profondi e non troppo compatti. Lo troviamo frequentemente nei luoghi umidi e lungo i corsi d'acqua nelle zone del Lauretunt e del Castanetum pur spingendosi anche nel Fagetum ed a volte persino nel Picetum.
Questa specie è una delle più adatte per la produzione di legno, per lo più
in colture di ripa, al limitare dei campi o lungo i fossi. Spesso viene coltivata, tenuta generalmente a capitozza, in filari, semplici o multipli, ed alternata ad altre specie arboree, soprattutto pioppi. In alcune zone d'ltalia, come ad esempio nel Canavesano, si hanno anche cedui di salice, per lo più appunto di questa specie. Nelle colture di ripa,diffuse soprattutto nella Valle Padana,gli incrementi superano in media i due metri cubi per ettaro. Per la costituzione delle capitozze si recidono le piante, quando hanno raggiunto un'età di 9-12 anni, all'altezza di m 1,50-2, tagliando i getti con turni di 3-8 anni. Dai cedui di questa specie si possono ricavare delle buone pertiche, tavolame andante, paletti, vimini e così via. I vimini, la cui lavorazione dava luogo in passato ad un fiorente artigianato, possono impiegarsi per molti usi, ad esempio per Ia fabbricazione di ceste,cestini, mobili da giardino, stuoie, cappelli (ridotti allora in trucioli), cerchi da botte, legacci per orticoltura e per la preparazione delle graticciate. Le foglie costituiscono un foraggio non disprezzabile per le pecore. ll carbone ricavato dal legno del salice bianco si
impiega nella preparazione della polvere pirica. I vimini destinati a lavori di intreccio devono essere molto pieghevoli e resistenti alla trazione, lunghi, scarsamente rastremati e con poche ramificazioni. I vincheti, cioè i cedui specializzati per la produzione dei vimini (detti anche vinchi), vanno impiantati su terreno in precedenza lavorato andantemente od a strisce,alla profondità di cm 30-40. Qualora l'acqua, nello strato esplorabile dalle radici, risulti in eccesso, bisognerà provvedere ad una adeguata opera di drenaggio. I terreni migliori per l'impianto di questi cedui
sono quelli argilloso-sabbiosi o sabbioso-argillosi, freschi, abbastanza profondi e permeabili. Particolarmente adatti poi sono i terreni alluvionali di pianura o di fondovalle e le rive dei corsi d'acqua. Bisogna stare attenti ad evitare i suoli troppo fertili, altrimenti si avrà, si, una produzione molto abbondante, ma i vimini saranno anche molto fragili e quindi inadatti allo scopo. L'impianto si effettua in primavera od in autunno. usando talee prelevate su legno di uno o due anni, sane, vigorose e lunghe da cm 20-25 fino a 40-50 e persino ad un metro, nei terreni soggetti a periodiche inondazioni oppure a disseccamento superficiale.
La distanza di impianto oscilla tra i cm 30 ed i cm 50 e si piantano quindi 50-100 mila talee per ettaro. La prima ceduazione, che però da un prodotto di qualità molto scadente, si effettua gia ad un anno di distanza dall'impianto. Il turno spesso è annuale, in altri casi invece viene allungato a 3-5 anni, quando si vogliono ottenere vimini robusti e lunghi. Di solito il vincheto dura 20-30 anni, dopo di che si procede al reimpianto artificiale, preceduto dall'eliminazione delle ceppaie del vecchio ciclo.
Un ettaro di buon vincheto è in grado di produrre annualmente da 40 a 100 quintali di vimini secchi, ovvero 80-200 quintali di vimini freschi. Poichè il turno è molto breve e la produzione è assai elevata. il terreno esaurisce rapidamente la propria fertilità. Perciò la concimazione di mantenimento è indispensabile, mentre quella d'impianto si rende spesso anch'essa necessaria, almeno nel caso in cui il terreno sia piuttosto povero. Le dosi consigliabili sorro q 1-2 di concimi azotati, q 2-3 di perfosfati e q 1-2 di concimi potassici per ettaro. Il salice bianco si presta ottimamente per il consolidamento del suolo, per la formazione di graticciate e cordoni vivi di grande efficacia e viene quindi largamente impiegato per la sistemazione dei terreni franosi e delle scarpate stradali. In breve tempo dall'impianto, che si effettua con talee, si forma una fitta ed estesa rete di radici che trattengono, in modo molto efficace, gli strati superficiali del terreno. Inoltre il salice bianco si presta ottimamente per essere impiegato in parchi e giardini a scopo ornamentale, per l'eleganza del suo portamento, il colore delicato del fogliame, l'aspetto gradevole dei giovani rami ed anche per la rapidità di accrescimento. Oltre alla forma tipo si impiegano anche la varietà aurea, dai rami di colore giallo dorato e dal fogliame giallo pallido:chermesina (britzensis), i cui giovani getti sono di colore scarlatto-arancione brillante: chrysostella, simile alla forma precedente :sericea che è un albero meno vigoroso e di minori dimensioni della forma tipo e caratterizzato da foglie bianco-argentee, tristis che è il più comune salice piangente di grandi dimensioni, dai getti gialli durante l'inverno, che porta tanto i fìori maschili che quelli femminili sullo stesso individuo :vitellina, caratterizzata dalla corteccia dei ramoscelli di un bel colore giallo dorato, che produce vimini flessibili, lunghi e particolarmente tenaci, per cui viene preferita al tipo per la produzione dei vinchi. Il salice bianco vegeta allo stato naturale in tutta l'Europa centro-meridionale,l'Africa Settentrionale e l'Asia centrooccidentale. In ltalia è frequente in tutta la penisola e nelle isole e, sulle Alpi, sale fino a m 1000-1200 di altitudine. Di solito è tenuto, nelle campagne, a capitozza, ma quando si trova in buone condizioni ambientali e gli viene consentito di svilupparsi liberamente assume grandi dimensioni ed un aspetto maestoso : Salice apoda è una forma nana, i cui rami sono prostrati o quasi, gli amenti maschili sono di colore rosa od arancione, quelli femminili grigi: è una specie che si impiega bene nel giardino roccioso o nella serra alpina; Salice babylonica è il vero salice piangente, originario dell'Asia Minore, ormai piuttosto raro anche in coltivazione: i salici che si vedono nei parchi e nei giardini, a portamento piangente, sono quasi sempre riferibili alla forma Salice alba tristis: Salice x blanda, o salice piangente del Wisconsin, è un ibrido alto fino a m 16-17, dall'aspetto grazioso, caratterizzato da una chioma ampia con dei rami lunghi e penduli, le foglie raggiungono la lunghezza di cm 15; Salice bockii è un arbusto alto fino ad un metro di altezza, i cui amenti femminili, che maturano tra settembre ed ottobre, raggiungono la lunghezza di poco più di cm 4: è una specie originaria della Cina che da noi, se coltivata all'aperto, può subire danni per il freddo: Salice x boydii è un salice nano ibrido, non più alto di una trentina di centimetri dal'aspetto nodoso e contorto; le foglie sono piccole e di colore grigio argenteo: è adatto ad essere impiegato nel giardino roccioso; Salice caprea, salicone, è un
arbusto od alberello alto fino a m 11-13, a rami eretto-divaricati, dapprirna
tomentosi e poi glabri, lucidi e di colore bruno o rossastro; la corteccia è
grigia e fessurata. Le gemme ibernanti sono grosse e glabre, gialle o brunorossastre. Le foglie hanno un picciuolo glabro e lungo sino a cm 2. il contorno è debolmente dentellato, sono acute ed a lamina ovato-oblunga, rotondate alla base, ottuse o brevemente acuminate all'apice; inferiormente reticolate e bianche o grigio-tomentose, più di rado glabrescenti, di sopra sono glabre e verdi lucide. Gli amenti sono grossi e
si sviluppano prima delle foglie; quelli maschili, di maggiori dimensioni, hanno due stami ed antere gialle, quelli femminili hanno forma più esile e sono più lassi. La capsula è tomentosa, lanceolata e lungamente peduncolata. Fiorisce da marzo a maggio. ll salicone ha una vastissima distribuzione nel continente euro-asiatico e non è particolarmente legato ai terreni freschi, insediandosi anche in quelli secchi e pietrosi : in ltalia vive in tutta la penisola ed in Sicilia. Si trova abbastanza comunemente nelle radure e nelle tagliate a raso: è poi un normale costituente dei boschi misti di latifoglie sub-montani e montani e dei cedui. Sulle Alpi sale fino a m 1700-1800 ed assolve un’importante funzione nel consolidamento dei terrerti franosi, essendo una specie caratteristicamente pioniera. È una specie apprezzata dal punto di vista ornamentale per la bellezza dei suoi amenti:Salice cinerea è un arbusto che arriva fino all’altezza di m 3 circa, è piuttosto simile alla specie precedente e vive, allo stato spontaneo, in Europa, Italia compresa: la varietà tricolor ha le foglie variegate di giallo e bianco:si presta bene per la realizzazione di graticciate: Salice x caerulea è un ibrido esclusivamente di sesso femminile, piuttosto comune in Inghiterra ed è simile a Salice alba: ha portamento piramidale, è a rapida crescita e raggiunge un’altezza massima di m 25-30. Salice daphnoides, salice nero è un caratteristico alberello, spesso arbusti, alto sino a m 10-15 , a rami eretti, rosso-bruni da adulti e fragili, con corteccia grigia, di colore giallo vivo all’interno : i ramicellu sono ricoperti da un caratteristico tormento azzurrognolo che differenzia facilmente questa specie da tutte le altre.Le foglie hanno picciuolo ornato da stipole grandi, la lamina è ovato-lanceolata,lungamente attenuata alla base ,dentato-glandolosa lungo i margini, acuta od acuminata all’apice, di colore verde scuro ,glaba e lucida di sopra, mentre è glauca di sotto e diventa coriacea con l’età. I fiori sono raggruppati in amenti che si sviluppano prima dell’emissione della foglie .La capsula è glabra e sessile.Fiorisce da marzo a giugno.Il salice nero è una specie indigena dell’Europa Centrale e Settentrionale che si fa più rara a Sud. In Italia vive sulle Alpi fino a m 1800-2000 di altitudine e sugli  Appennini lucchese e marchigiano, dove è piuttosto raro. Si trova lungo i torrenti ed i fiumi, dove gioca il ruolo di pianta pioniera. A volte viene coltivata lungo i fìumi per la produzione di vimini di scarso pregio. E’ una specie apprezzata dal punto di vista ornamentale per la bellezza degli amenti; Salice x decipiens è un alberello caratterizzato da getti di
colore giallo quando sono giovani, che poi, con il tempo, diventano rossi: Salice elaeagnos salice di ripa, è un piccolo albero, alto sino a m 6-10: più spesso però rimane un modesto arbusto, i cui rami hanno portamento
eretto ascendente ed i ramuli, sottili, sono spesso penduli, tenuemente bianco-pelosi da giovani e quindi bruno giallognoli o bruno-rossastri con l'età. Le foglie hanno picciuolo (lungo al massimo mm 5), sono senza stipole ed hanno lamina lineare-lanceolata o strettamente lineare, attenuata ,all'estremità,seghettato-glandolosa nella parte apicale, fortemente tomentosa all'inizio su entrambe le facce e quindi glabrescente
e di colore verde-grigio sulla pagina superiore, pubescente e di colore verde più chiaro e quasi glauchescente su quella inferiore. I fiori sono raggruppati in amenti che si sviluppano poco tempo prima dell'apertura delle foglie. La capsula e peduncolata e glabra. La fioritura avviene tra marzo ed aprile. ll salice di ripa e frequente tanto nell'Europa Centrale che in quella Meridionale: in Italia si trova in tutta la penisola, nei terreni fluviali, e sulle Alpi arriva fino a m 1500-1800 di altitudine. E’ una specie adatta per i lavori di consolidamento delle pendici franose e si presta molto bene alla realizzazione di cordoni vivi: Salice fargesii è un arbusto alto fino a m 3 o poco più, i giovani getti sono di colore bruno-rossastro, le gemme invernali rosso brillanti, le foglie raggiungono grandi dimensioni, essendo lunghe fino a cm 17-18 e gli amenti, che si aprono a maggio, arrivano alla lunghezza di cm 6-7; è una specie che allo stato spontaneo cresce in Cina;Salice fragilis, salice fragile, è piuttosto simile al salice bianco e raggiunge più o meno le stesse dimensioni; se ne distingue però più che altro per i rami, molto fragili in gioventù, che, anche in seguito, rimangono tali nel punto di inserzione, nonché per le gemme e le foglie vischiose da giovani che, con il passare del tempo, diventano verdi lucenti e glabre su entrambe le pagine. Altri caratteri di distinzione da Salice alba sono dati dalle stipole semicordate e dalla capsula lungamente stipitata. La fioritura
avviene in marzo ed in aprile ed e contemporanea all'emissione delle foglie:
la capsula e glabra. Cresce anche sui terreni compatti, pur preferendo quelli sciolti alluvionali. Allo stato spontaneo si trova in quasi tutta l'Europa
e nell'Asia Occidentale, con esclusione delle estreme regioni nordiche. In Italia. per quanto più frequente allo stato coltivato che spontaneo, cresce in tutta la penisola e nelle isole. Si trova soprattutto lungo le rive dei corsi d'acqua fino a circa m 800 d'altitudine. E’ una specie piuttosto importante per il consolidamento dei terreni franosi, specialmente se di origine alluvionale; non di rado poi viene coltivata a capitozza per la produzione di vimini e pertiche. ll legno però è inferiore, dal punto di vista tecnologico, a quello del salice bianco.
La varietà basfordiana ha i giovani getti di colore rosso brillante e gialli alla base;Salice gracilistyla è un arbusto alto fino a poco meno di m 2, dagli amenti grandi, di colore grigio-giallastro e rosso che fìoriscono all'inizio della primavera: allo stato spontaneo cresce in Giappone ed in Corea: Salice x grahamii è un arbusto nano, non più alto di una trentina di ccntimetri, che produce dei piccoli amenti all'estremità dei ramicelli: è un ibrido che si adatta bene al giardino roccioso; Salice herbacea è anch'esso
un salice nano, che non supera un'altezza totale di una quindicina di centimetri: i fusticini sono striscianti ed emettono di solito delle radici, gli amenti sono piccoli, si aprono in aprile, sono brevemente pedicellati, raggiungono una lunghezza di mm 5-10 e sono contemporanei alle foglie: ha una vasta distribuzione, nelle zone adatte, in tutto l'emisfero boreale; in Italia si trova sulle Alpi, tra le rupi vicino al limite delle nevi, da m 1700 a m 3000 di quota:è presente inoltre anche sull'Appennino abruzzese e piceno, Salice humilis o salice di prateria, è un arbusto alto fino a poco meno di m 2, assai ornamentale per gli amenti maschili di colore rosso brillante che cambia, poi, in giallo: i fìori femminili hanno stigmi rossi: è
una specie originaria del Nord-America e fiorisce tra maggio e giugno; Salice irrorata è un arbusto alto fino a m 3 o poco più; i getti sono di color porpora ed i fiori bianchi, gli amenti raggiungono la lunghezza di cm 2-3; allo stato spontaneo cresce negli Stati Uniti sud-occidentali: Salice lanata è un modesto arbusto che raggiunge l'altezza massima di un metro, e a crescita piuttosto lenta e le foglie sono di colore grigio argenteo; gli amenti maschili hanno colore giallo, quelli femminili raggiungono la lunghezza di cm 7-8. la fioritura si ha in maggio: è una specie indigena dell'Europa e dell'Asia Settentrionale: Salice matsudana è un albero che raggiunge un'altezza massima di m 12-13, caratterizzato da getti verde-giallastri e da foglie strette: di solito si coltiva la cultivar tortuosa che ha i rami ed i rametti molto contorti, è una specie originaria della Cina Settentrionale, della Manciuria e della Corea; Salice pentandra, salice
odoroso, è un grazioso arbusto, a volte albero, alto fino a m 12-13, facilmente riconoscibile dalle specie simili per le foglie di forma ovale-ellittica, piuttosto consistenti, lucide tanto da sembrare verniciate sulla pagina superiore; quest,. quando vengono strofinate, emanano un piacevole profumo balsamico, da cui deriva il nome comune;il nome scientifico deriva invece dal fatto di avere i fiori maschili più spesso con cinque stami (unico caso tra i nostri salici); la fioritura è tardiva ed avviene a primavera inoltrata, contemporaneamente alla fogliazione, gli amenti femminili sono alquanto più sottili e più lassi di quelli maschili, la capsula è glabra. Il salice odoroso ha una vasta distribuzione in Europa ed in Asia. In Italia vegeta sporadicamente sulle Alpi, dal piano del faggio ai limiti della vegetazione forestale, dai 1000-1200 metri ai 2000 s.l.m.; è presente anche sull'Appennino marchigiano, sul monte di Cingoli. Vegeta nei luoghi umidi, nei boschi di ripa, lungo i torrenti montani e nei terreni paludosi e torbosi; è una specie molto importante per il consolidamento dei terreni riparii ; Salice pefrophila è un arbusto nano e strisciante, che non supera l'altezza di qualche centimetro, le foglie sono piccole e gli amenti appaiono tra aprile e maggio; Salice purpurea, salice rosso o brillo, in genere è un arbusto cespuglioso alto da m 1 a m 4, più raramente diventa un alberello che raggiunge anche l'altezza di una decina di metri; i rami in gioventù sono gracili, rosso porporini o, più di rado, olivastri. Le foglie hanno forma lanceolata o lanceolato-oblunga, raggiungendo la larghezza massima nel terzo superiore; hanno contorno minutamente seghettato, spesso sono subopposte, glabre od inferiormente glauchescenti, con nervatura mediana giallastra e sporgente su entrambe le pagine; le stipole sono lineari e cadono rapidamente, la fioritura è molto anticipata, avendo luogo da febbraio ad aprile. Questa specie fornisce vimini lunghi e regolari che sono di ottima qualità e vengono quindi molto ricercati sia per le lavorazioni fini che per cerchi. Riesce a vegetare molto bene anche in terreni torbosi molto umidi. ll salice rosso si utilizza sia per la produzione
di legno, tenendolo a capitozza, sia, come si è gia detto, per i vimini, impiantando appositi vincheti, la cui tecnica colturale è gia stata trattata a proposito del salice bianco. Allo stato spontaneo si trova in gran parte dell'Europa, in Asia e nel Nord-America. In ltalia è comune come specie ripicola, spingendosi fino alla zona dell'abete rosso sulle Alpi e del faggio sugli Appennini. Tra le specie coltivate nel nostro paese è forse quella che resiste meglio al freddo ed alle gelate; Salice repens è un arbusto alto al massimo un metro, in parte strisciante e prostrato; le stipole sono lanceolate, gli amenti, sessili e piccoli, sono ovati o brevemente cilindrici. La capsula, munita di un pedicello due-tre volte più lungo del nettario, è tomentosa o, raramente, glabra; le foglie per lo più sono intere, verdi, glabre e lucide sulla pagina superiore, sericeo-argentine su quella inferiore; i rami sono pelosi solo da giovani. Questa specie, che fiorisce da aprile a maggio, si trova allo stato spontaneo in Europa e nell'Asia Settentrionale; in Italia è presente sulle Alpi e, per quanto riguarda gli Appennini, in Abrulzzo, nella torbiera di Campotosto. Si coltiva anche la varietà argentea caratterizzata da foglie grigio argentee e da amenti gialli e molto abbondanti; Salice retusa è un caratteristico arbusto a portamento prostratissimo, le cui foglie hanno nervature quasi parallele, obovate od oblungo-cuneate, intere al margine o denticolate verso la base, larghe da mm 5 a mm 10 e per lo più troncate all'apice: gli amenti sono lunghi da mm 5 a mm 20. In ltalia si trova sulle rupi e sui pascoli montani, tanto delle Alpi che degli Appennini. Fiorisce tra luglio ed agosto; Salice triandra, salice da ceste, è un piccolo albero alto sino a m 5-6 o più, spesso arbusto a corteccia grigia e liscia, che, con l'età, si sfalda mettendo a nudo la corteccia nuova color cannella; i ramicelli sono glabri, solcati, di colore
verde-giallognolo o bruno. Le foglie hanno picciuolo lungo sino ad un centimetro, ornato da due o tre piccole ghiandole e da stipole grandi, semicordate, dentate, acute e persistenti; la lamina fogliare e oblungo lanceolata, arrotondata alla base, seghettata e glandolosa ai margini, di forma acuta o brevemente acuminata all'apice ed avente la massima larghezza nel terzo mediano; e di colore verde intenso, glabra ed un poco lucida sulla pagina superiore, più pallida e quasi glauchescente su quella inferiore. I fiori sono riuniti in amenti contemporanei all'emissione
delle foglie; gli amenti maschili sono peduncolati, quelli femminili si riconoscono anche perché piu esili; la fioritura avviene da marzo a maggio e la capsula è glabra e lungamente peduncolata. Fornisce dei vimini di facile
sbucciatura ed e adatto per lavori grossolani come la fabbricazione di ceste. ll salice da ceste cresce allo stato spontaneo in quasi tutta l'Europa ed in gran parte dell'Asia fino al Giappone. In ltalia si trova un po' dappertutto nei terreni di ripa o periodicamente inondati, comprese la Sardegna e l'Isola d'Elba; sulle Alpi sale fino a m 1500 di quota; Salice viminalis, vinco o vetrice, è un arbusto, a volte anche alberello alto fino a m 10, con ramoscelli lunghi e flessibili, coperti da una corteccia gialla.
Le foglie possono essere strettamente lanceolate o lineari, con margine irregolare e con nervatura centrale giallastra, coperta di abbondante pelosità argentea e lucide sulla pagina inferiore. Gli amenti sono grossi, gli stami sono liberi e le capsule sono sessili e coperte di peluria. Fiorisce tra marzo ed aprile. Produce vimini assai lunghi, flessibili e tenaci, poco o nulla ramificati ed adatti ad essere impiegati con la buccia; è una delle specie migliori per l'impiego nei vincheti dove offre ottime produzioni sia per quantità che per qualità.E’ una specie propria dell'Eurasia che, in Italia, si rinviene soprattutto allo stato coltivato nella parte settentrionale e centrale.
Coltivazione: i salici si coltivano facilmente, purchè, aimeno nel caso della maggior parte delle specie, sia possibile fornire loro una sufficiente quantità di acqua, dato che si tratta di specie piuttosto esigenti da questo punto di vista. Parecchi vivono molto bene addirittura in terreni periodicamente inondati e tuttavia si adattano non troppo bene ai substrati troppo compatti e con acqua stagnante. Grazie a queste loro caratteristiche, alla spiccata eliofilia ed all'abbondante disseminazione che giunge anche a grandi distanze dalla pianta madre, sono fra le specie pioniere piiù comuni, insediandosi tacilmente su terreni di nuova formazione. Hanno inoltre un notevole potere miglioratore. Si moltiplicano molto facilmente per talee, di qualsiasi eta e dimensione, che vanno interrate durante l'autunno o la primavera, in terreno umido. Se si coltivano per il colore dei giovani getti vanno potate abbastanza intensamente ogni anno, all'inizio della primavera. Gli innesti, quando necessari, si eseguono in marzo. Le specie nane vanno molto bene nel giardino roccioso; alcune poi danno ottimi risultati anche quando vengono interrate in grandi casse.
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