ll nome è stato dato in onore di Pierre d'Incarville (1706-1757) un missionario gesuita francese che esercitò la sua missione in Cina e fu corrispondente botanico di Jussieu. Si ftatta di un piccolo genere di piante erbacee, perenni dell'Asia Orientale, di cui alcune specie ornamentali sono in coltivazione.   
Specie coltivate: Incarvillea delavayi, con steli alti circa cm 60, ha foglie radicali, pennate, dalle foglioline dentate e steli fiorali dai grandi fiori in mazzi apicali; i fiori sono imbutiformi con larghi lobi, rosa, e fioriscono in maggio-giugno; incarvillea grandíflora, alta circa cm 50, presenta fiori tubulosi rosa scuro con corolla arancione e macchie bianche alla gola; ve ne è una varietà brevipes con fiori carminio.    
Coltivazione: il terreno dovrà essere leggero e ben drenato, dato che le piante hanno grosse radici carnose ed allungate, e quindi l'umidità stagnante è loro fatale. La posizione migliore sarà a mezzo sole, l'epoca d'impianto cadrà in marzo o aprile a seconda dei climi, concimazioni liquide durante l'estate saranno di grande vantaggio aumentando la vigorosità. La moltiplicazione si effettua per divisione dei cespi a fine inverno, ma deve essere fatta con una certa precauzione, senza danneggiare le radici. La riproduzione può avvenire per semina in febbîaro-marzo, sotto vetro o in cassone vetrato, trapiantando a dimora in giugno; bisogna tuttavia tener presente che la fioritura avviene soltanto al terzo anno dalla semina.    
Incarvillea
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