Il nome deriva da Khadi, bevanda preparata con le radici dagli indigeni del Transvaal. E’ un piccolo genere di succulente sud-africane, alte circa cm 15,
con corte ramificazioni molto addensate e foglie carnose la cui cuticola è segnata da punteggiature translucide. Si trova in coltivazione soltanto in collezioni specializzate.
Specie coltivate: Khadia acutipetala presenta ramificazioni espanse e fiori violacei pallidissimi ; khadia beswickii, molto accestita,ha fiori rosa; khadia borealis con fiori rosa pallido.
Coltivazione: il periodo vegetativo è estivo e, durante tutta questa stagione. le piante devono essere innaffiate con moderazione, mentre per tutto ii resto dell'anno devono essere manteuute asciutte, poiché sono sensibilissime all'umidità e marciscono assai facilmerrte. La temperatura minima invernale dovrà aggirarsi sui 16°C ed i contenitori più adatti saranno vasi bassi e lunghi, in modo da permettere alle piante di poter strisciare sul terreno; il substrato migliore è formato da terra fibrosa molto sabbiosa e permeabile ed i vasi stessi saranno forniti di un ottimo drenaggio. La riproduzione può essere effettuata per seme, su sabbia quasi asciutta.
Khadia
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