Kohleria

ll nome commemora Michael Kohler, professore di Storia Naturale a Zurigo,
vissuto nel sec. XIX. Il genere comprende piante erbacee a riposo invernale, con rizoma scaglioso, originarie dell'America tropicale. Le foglie sono opposte, generalmente pubescenti, spesso con venature di colore contrastante: i fiori sono riuniti in cinre ascellari, hanno lungo peduncolo e corolla lubulare espansa in cinque corti lobi; possono essere variamente colorati e maculati. In questo genere sono comprese oggi tutte le specie conosciute una volta sotto il nome generico di Isoloma. Spesso i tipi che si incontrano sono ibridi ottenuti per incrementare la compattezza del portamento o la floribundità.
Specie coltivate: kohleria amabilis, pianta piuttosto bassa (non supera i cm 30), ha fusti deboli e morbide foglie vellutate verdi con disegni bruni lungo le nervature, fiori rosa punteggiati in rossoviolaceo sui lobi della corolla: i numerosi ibridi hanno crescita più vigorosa della specie stessa e fusti solidi ed eretti; kohleria bogotensis, alta circa cm 30, eretta, con foglie vellutate color verde scuro o brunastre, pallide lungo le nervature; i fiori hanno la parte tubulare della corolla rossa superiomente e gialla dalla parte inferiore; i tre lobi in basso sono gialli con macchie rosso scuro: anche di queste specie esistono molti ibridi:kohleria digitaliflora, una specie molto vigorosa, con grandi foglie ovate e fiori campanulati rosa-violaceo punteggiati in porpora; kohleria eriantha può raggiungere il metro di altezza, è eretta pubescente, con foglie leggermente dentate dal margine rosso; la corolla è rosso-arancio, con fauce gialla macchiata in rosso; i suoi ibridi, che spesso si incontrano sotto il nome generale di Isoloma hirsutum multiflorum, sono più robusti e fioriferi, con corolla variabile dal rosa all'arancio e lobi inferiori gialli punteggiati in rosso; kohleria lindeniana è una bella pianta cespitosa, con foglie vellutate e ramate, striate in bianco argenteo lungo le nervature; i fiori sono piccoli e campanulati, bianchi con lauce rossa. ed è più che altro pianta da fogliame.
Coltivazione: le kohleria sono specificatamente piante da serra calda, non a
causa della temperatura che in tutti i nostri climi in estate raggiunge e supera quella necessaria, ma per il bisogno di alta umidità atmosferica che non può essere neppure incrementata per mezzo di spruzzature perché le foglie vellutate ne soffrirebbero. Tuttavia, creando un adeguato microclima con vassci di ghiaia o sabbia umida o altro, esse possono essere coltivate anche in appartamento. particolarmente gli ibridi; se godranno di buona luminosita diffusa con esclusione di sole diretto, potranno anche fiorire, anche se tale fioritura non sarà così rigogliosa come in serra. I piccoli rizomi, conservati accuratamente asciutti durante l'inverno, in torba e sabbia o in perlite, dovranno essere messi in vegetazione, in febbraio, in vasi ben drenati, in un terriccio composto di due parti di torba, una di terra fibrosa e una di sabbia, e trapiantati due volte; la prima, quando la crescita e alta abbastanza per poter maneggiare le piante individualmente (cioe a circa cm 7-8 di altezza); la seconda, per trasferire ogni pianta in un vaso di cm 15 di diametro dove avrà lo sviluppo definitivo. Al terriccio di questo secondo rinvaso si potrà aggiungere un poco di terra di foglie e le frequenti innaffiature potranno essere integrate con concimazioni liquide settimanali. Allorchè le piante cominciano a deperire in autunno, si diraderanno gradualmente le innaffiature sino a sospenderle del tutto ed i rizomi verranno estratti dalla terra asciutta per conservarli fino al momento di metterli dí nuovo in vegetazione. È possibile prelevare delle talee dopo la fioritura e farle radicare in sabbia e torba umida, mantenendole in inverno ad una temperatura di circa 18°C di minima, con grande luminosità: il che produrrà una forzata fioritura invernale.
La riproduzione si effettua per seme molto sottile, in terriccio sabbioso, in marzo, ad una temperatura di 21°C, con le avvertenze usuali per i semi fini; si può anche praticare la divisione dei rizomi sezionandoli al momento di porli in vegetazione.
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