Lathyrus

Il nome deriva dall'antica denominazione greca con cui veniva indicato il genere Pisum, sistematicamente molto vicino a lathyrus. Le piante, annuali o perenni a seconda della specie. sono tutte erbacee, rustiche, con fusto volubile e foglie spesso trasformate completamente a formare viticci per mezzo dei quali si effettua l'ancoraggio della pianta al sostegno. Nel viticcio la sensibilità è limitata ad una sola faccia e per un breve periodo, trascorso il quale il viticcio stesso che non ha incontrato alcun ostacolo si attorciglia su se stesso divenendo un organo inutile per la pianta.
Essendo completa la trasformazione delle foglie, la funzione assimilativa è assunta dalle stipole che si sviluppano laminarmente. Caratteristica è la presenza di numerosissimi tubercoli radicali piuttosto piccoli e ramificati.
Specie coltivate annuali: lathyrus aphaca,conosciuto con il nome comune di fior galletto,vetriolo o mugallera, si rinviene nei luoghi coltivati ed incolti ad una altitudine compresa tra il livello del mare e il piano montano.Le piante di color verde-glauco, hanno fusto volubile: presentano fiori sorretti da peduncoli ascellari con corolle gialle e venature più scure in corrispondenza del vessillo ;lathyrus sativus spontaneo in Italia, è caratterizzato da fiori rosei, azzurrognoli o bianchi, che sbocciano nel mese di maggio ,Llathyrus odoratus, che costituisce la specie più coltivata e diffusa, si rinviene anche spontaneo nei luoghi umidi, incolti, per lo più argillosi. Le piante raggiungono i m 2 di altezza e schiudono, nei mesi di aprile e maggio, i fiori dalle corolle azzurre con vessillo porporino. Caratteristico è l'odore interrso e gradevole emanato dai fiori. Numerose sono le varietà e gli ibridi. con fiori di notevole bellezza e vivacità, portati anche da piante nane che non superano i cm 40 di altezza. Tra le cultivar
più diffuse in commercio ricordiamo:' Dolcecuore', nana; ' Monty', rosa puro; 'Piccadilly', rosa salmone; ' Winston Churchill ', rosso scarlatto; ' Carlotta', rosso carminio; ' Delphinium', blu; 'Elyzabeth Taylor', violetto; lathyrus tingitanus, originario del Sud-Africa, raggiunge i m 2 di altezza e fiorisce in estate con corolle rosso-porpora.
Specie coltivate perenni: lathyrus grandiflorus, presente nella nostra flora spontanea, raggiunge l'altezza di m 1,5 e presenta da aprile a luglio fiori molto grandi, lunghi cm 4, con corolle costituite da un vessillo violaceo e da ali porporine. È una tra le specie più rustiche; lathyrus latifolius, spontaneo in Italia, fiorisce da aprile a settembre con grandi fiori generalmente di un rosso carminio vivo; la varietà albus presenta fiori
bianchi ; lathyrus magellanicus, originario della zona circostante lo stretto di Magellano, fiorisce nella tarda estate con fiori bluporpora; lathyrus pubescens, originario del Cile, alto m 1,5, fiorisce in piena estate con corolle blu pallido;lathyrus rotundifolius, originario delle regioni dell'Asia Minore, presenta fiori rosa durante l'estate; lathyrus splendens, pianta suffruticosa alta appena cm 30, è originaria della California e presenta fiori rosso carminio;lathyrus undulatus, presente nella flora spontanea della Turchia, è caratterizzato da fiori rosa-porpora;lathyrus vernus, spontaneo nei boschi dell'Italia Settentrionale, comincia a fiorire a marzo, quando le foglie sono ancora tenere ed in via di sviluppo; non supera i cm 30 di altezza e presenta fiori blu-porpora.
Coltivazione: queste piante, grazie al loro caratteristico portamento rampicante, vengono utilizzate con successo per ricoprire ed ornare muri, balconi, pergolati. Bisogna però tener presente che, data la leggerezza della vegetazione, è consigliabile, farle appoggiare a strutture non massicce o ad alberi secchi. Il terreno più adatto sarà leggero e ricco. I lathyrus perenni verranno collocati a dimora in autunno o in primaveÍa, scegliendo una posizione soleggiata in prossimità di adatti supporti su cui le piante si potranno avvolgere ed ancorare per mezzo dei viticci. Le innaffiature dovranno essere frequenti durante il periodo di maggior sviluppo vegetativo, nella primavera, e intercalate, durante l'estate,
da somministrazioni di ferttlizzante liquido. In autunno conviene recidere
alla base gli steli. Per le specie più delicate, quali il lathyrus odoratus, è consigliabile tagliare i fiori man mano che sfioriscono, per evitare il disperdersi di sostanze energetiche necessarie per la costituzione dei semi. Per quanto riguarda le specie perenni, in primavera si procederà alla semina oppure alla moltiplicazione vegetativa per divisione
delle radici. Le annuali si riproducono con semi messi a germinare sotto vetro, in vasetti di torba: essi verranno successivamente collocati nel terreno evitando il trapianto delle piantine che in alcune specie potrebbe risultare dannoso.
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