Pyrostegia

Il nome deriva dal greco pyrós fuoco, in riferimento al colore dei fiori e stéga tetto, per la forma del lobo superiore della corolla. Il genere è costituito da cinque specie spontanee nelle regioni meridionali del continente americano, caratterizzate da fusti volubili rampicanti e da foglie persistenti durante la stagione fredda, incluse da alcuni autori in Bignonia, a cui le piante somigliano moltissimo. Questi vigorosi rampicanti non hanno bisogno di tutori e possono sostenersi da soli mediante viticci fogliari. Alla fine dell'inverno o a seconda dei climi, in primavera, si ricoprono do mazzi di fiori rosso fuoco che persistono a lungo sulla pianta rendendola molto decorativa. In coltivazione si trova soprattutto la specie pyrostegia venusta, caratterizzata da corolle tubulose aranciate.
Coltivazione: queste piante possono essere coltivate all'aperto soltanto in località con clima mite ed inverni poco rigidi. Nelle zone un poco più fredde si ricorrerà alla collocazione dei rampicanti a ridosso di una parete rivolta a sud, a riparo quindi dai freddi venti di tramontana. Il terreno dovrà essere fertile e arricchito in primavera con fertilizzanti. Al momento della ripresa vegetativa si comincerà a guidare lo sviluppo della pianta legando opportunamente i nuovi germogli, in modo da consentire a ciascuno un'adeguata espansione. I rami troppo disordinati o in sovrannumero saranno invece recisi alla base. Dopo la fioritura seguirà un'altra energica potatura volta ad eliminare i rami che hanno portato i fiori, che, a loro volta, saranno stati recisi a cm 30 dalla base. Per quanto riguarda le cure colturali si rendono necessarie, soltanto nel periodo vegetativo, frequenti e abbondanti innaffiature che verranno progressivamente ridotte alla fine dell'estate e quindi annullate completamente nell'autunno, in modo da consentire una lignificazione dei tessuti più rapida. La propagazione si effettua senza alcuna difficoltà per mezzo di talee ottenute da porzioni di rami lunghi cm 10, o dall'estremità di germogli semi-legnosi o legnosi posti a radicare in cassone, con una temperatura di circa 20°C.
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