Quassia

Il nome, dato da Linneo per ricordare Gramam Quasi (schiavo negro che per primo usò la corteccia dell'albero a scopo terapeutico), probabilmente era la corruzione del termine indigeno quashi, che indicava come la nascita fosse avvenuta il primo giorno della settimana, non diversamente dal nostro Domenico. Il genere è strettamente affine a Picrasma, con il quale viene spesso confuso, al punto che una specie di quest'ultimo è conosciuta con il nome di Quassia della Giamaica. Le piante appartenenti a questo genere sono arboree, con foglie pennate; i fiori, portati da infiorescenze a pannocchia terminali o ascellari, sono dioici. Le specie sono circa cinque, ma una sola è in coltivazione, e soltanto ai tropici: Quassia amara, originaria dell'America tropicale, con foglie opposte e pennate, color verde scuro, venate di rosa, dalle foglioline rivolte verso la base; i fiori, rosso carminio. hanno petali spiralati ed i frutti sono drupe nere. Gli alberi, coltivati soltanto ai tropici, anche come ornamento, forniscono il legno quassio del Surinam dal paese di origine, il Suriname,nome ufficiale della Guiana Olandese.
È un legno leggero, giallo pallido con finissimi raggi midollari, di sapore amarissimo. Posto in commercio in fettucce o trucioli, si usa come amaro puro a scopo eupeptico ma ha azione anche contro gli ossiuri: i suoi principi attivi, le quassine, hanno composizione chimica non ben chiara, ma una energica azione parassitaria tanto che gli insetti, venendo a contatto con esse,le assorbono e si procurano una morte per paralisi; vedute più moderne sostengono, sempre soltanto per gli insetti, che la morte avviene per ingestione. Si adoperano soluzioni con kg 2-4 di legno di quassia, kg 1-1,5 di sapone in kg 100 di acqua. Le quassine, nella soluzione saponosa, sono più blande
della nicotina e del piretro, non producono né macchie né scottature e non sono assolutamente nocive né per gli animali né per l'uomo.

Nessun commento:

Posta un commento