L'inquinamento chimico può avvenire, quanto a sostanze interessate, in due forme prevalenti: variazione per aggiunta (o, più raramente, anche per sottrazione) delle percentuali di sostanze che normalmente compongono o sono contenute nel suolo, nell'acqua, nell'aria; aggiunta di sostanze totalmente diverse, talvolta molto tossiche. La grande diffusione dei motori a combustione ha portato negli ultimi decenni ad un aumento, tra l'altro, del tasso di anidride carbonica contenuta nell'aria. Non si tratta di gas tossico in senso stretto, bensì di gas che non alimenta la combustione, ovvero la respirazione degli animali, essendo peraltro uno degli alimenti gassosi delle piante. Tuttavia, tale aumento del tenore di anidride carbonica nell'atmosfera determina, a quanto pare, conseguenze sull'equilibrio termico della Terra: un aumento di qualche grado della temperatura generale media del globo a causa dell'effetto serra (l'energra raggiante del Sole attraverso l'atmosfera odierna più ricca di anidride carbonica, si converte in radiazione infrarossa che non può irradiarsi nuovamente nello spazio, restando pertanto intrappolata a livello del suolo). Ciò può gravemente influire, a lungo andare, sulla dinamica climatica generale e sulla stessa configurazione fisico-geografica del globo. Vegetali ed animali, in quanto sistemi aperti che intrattengono cioè col mondo fisico esterno un rapporto di assimilazione di alimenti e di rifiuto di determinate sostanze non utilizzate sono evidentemente sensibili ai tipi di sostanze presenti nell'ambiente e al loro grado di concentrazione. Tali sostanze possono influire sugli organismi anche per il semplice contatto superficiale esterno, oltre che essere assunte con gli alimenti o essere introdotte per via respiratoria. Fra gli agenti chimici inquinanti particolarmente dannosi ai vegetali e che sono oggi diffusi in relazione allo stato della tecnica e alle forme di esistenza, ricordiamo: ossido di carbonio, anidride solforosa, cloro, mercurio, cromo, fuliggine, polveri diverse. L'inquinamento dell'acqua, che secondo una tipica funzione naturale porta in soluzione i minerali destinati alla nutrizione per via radicale dei vegetali, è particolarmente grave perché le sostanze chimiche inquinanti possono ledere le cellule radicali o superare le membrane cellulari ed entrare in circolo. I tessuti vegetali possono peraltro subire gravissime lesioni anche da una concentrazione elevata dei sali che vengono somministrati quali ferttlizzanti: di qui l'esigenza della somministrazione dei fertilizzanti chimici mediante o in presenza di una sufficiente quantità d'acqua, effettuando la somministrazione stessa dopo una pioggia o comunque provvedendo ad irrigare sufficientemente, dopo la distribuzione di fertilizzanti allo stato solido, fertilizzanti che comunque non debbono venire a contatto con i tessuti vegetali in tale stato. Le stesse sostanze organiche (di rifiuto, di alterazione o di disfacimento degli organismi, vegetali o animali) sono tossiche allorché immesse in concentrazione elevata nelle acque. ll fenomeno fisico-chimico, che influenza negativamente in tal caso i processi vitali, è soprattutto la riduzione dell'ossigeno gassoso nell'acqua inquinata. Molti fiumi sono divenuti vere e proprie fogne a cielo aperto , essendosi, secondo tale meccanismo, provocata la morte di una lunga catena di microrganismi vegetali ed animali, nonché di animali e piante superiori che, alimentandosi di norma, piÌl o meno direttamente, di rifiuti organici (in concentrazione comunque piuttosto bassa) hanno nell'economia biochimica dei fiumi stessi la funzione di depuratori naturali. Altri tipi di inquinamento possono essere dovuti a radiazione nucleare o ad alterazione termica diretta ed in tal caso acque di lavorazione o di raffreddamento di industrie, scaricate a temperatura elevata, influiscono, squilibrandole, sulla flora e la fauna dei corsi d'acqua o bacini interessati. Altro preoccupante tipo di inquinamento che, coinvolgendo vegetali ed
animali, può colpire lo stesso uomo, è costituito dai residui dei trattamenti antiparassitari, ingeriti attraverso gli alimenti, ovvero attraverso l'acqua di falde idriche inquinatesi per il trasporto in profondità di tali sostanze da parte delle acque di dilavamento pluviale delle colture e del suolo agrario.
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