L’eruzione del vulcano islandese continua

Continuano per il quinto giorno consecutivo la cancellazione di migliaia di voli in Europa a causa dell’eruzione del vulcano in Islanda.
imageIn quattro giorni, cioè entro Domenica sera, sono stati cancellati un totale di 63 mila voli; costando almeno 200 milioni di dollari al giorno alle compagnie aeree.
Molti si domandano quando finirà l’eruzione. Anche perchè l’ultima volta che il vulcano del ghiacciaio Eyjafjallajökull islandese è entrato in attività, era il 1821 e ha continuato per due anni.
Intanto la nube del vulcano crea un effetto farfalla in altre parti del mondo. Come le 200 tonnellate di prodotti che marciscono nei depositi in Kenya in attesa di essere esportati in Europa. I prodotti orticoli di esportazione sono la maggior fonte di profitto per il Kenya, circa 1 miliardo di dollari.
In Islanda, a Hkolvollur, un’azienda agricola di 2.500 ettari è stata completamente ricoperta di cenere, in forma fangosa. L’azienda è appartenuta alla famiglia Eggertson per 104 anni, 3 generazioni; il vulcano è stato silenzioso per 189 anni.
Anche nella giornata di Lunedi non sono previsti miglioramenti; sono consentiti solo il 30% dei voli, circa 8mila su 28mila. Le perdite delle compagnie aeree toccano ora 250 milioni di dollari al giorno, e chiedono almeno qualche corridoio per alcuni collegamenti per far fronte alla chiusura dei numerosi aeroporti.
Nel frattempo l’eruzione del vulcano non dà segni di decimento, infatti secondo alcuni esperti potrebbe continuare a lungo, e intanto i maggiori danni non sono tanto quelli che ha provocato il vulcano nelle sue immediate vicinanze (anche se sono molti), ma quelli provocati dalla sua nube , che distrugge l’Economia Europea.
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